GEROCARNE, 2395 abitanti. Località e frazioni: Ciano, Ariola e Sant’Angelo
CENNI STORICI
Gerocarne si trova sul versante tirrenico delle Serre, 225 metri s.l.m, nei pressi del torrente Morano. Ha origini remote ed il suo nome significa, secondo alcuni, “carne sacra”. Qualche storico, invece, pensa si possa associare al cognome greco “Jerocaris” e altri studiosi al fatto che qui vi fossero degli allevamenti o degli alberi selvatici. Gerocarne faceva parte dello “stato” di Arena al quale rimase attaccato per diverso tempo (fino alla fine del ‘600). Poi passò a Soriano, quindi ai Carafa e subito dopo al convento domenicano della medesima cittadina. Nel 1572 fu fondato a Gerocarne un monastero carmelitano che però fu successivamente distrutto dai terremoti. Di esso oggi rimangono solo i ruderi. Il terremoto del 1783, che ha devastato la Calabria, non risparmiò neppure Gerocarne. Ottenne l’autonomia comunale nel 1811. L’attività più fiorente, soprattutto una volta, era l’artigianato. Nel territorio comunale si trovano importanti sorgenti di acqua minerale.
DA VEDERE
La Chiesa medievale di Santa Maria de Latinis, ricostruita nel ‘700; la chiesa parrocchiale della frazione Ariola, di recente costruzione; la chiesa di San Nicola a Ciano e l’antico monastero basiliano; la chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna Annunziata a S.Angelo; le botteghe artigiane locali nell’antico rione dei vasai. A Gerocarne è inoltre possibile fare escursioni naturalistiche (vi è la porta occidentale del Parco delle Serre) e ammirare il fiume Morano che, in alcuni punti, forma delle suggestive cascate. Si consiglia di visitare anche il vivaio nella frazione Ariola, curato dalla Forestale, dove ci sono diverse specie di piante e degli spazi molto accoglienti soprattutto per fare un picnic.
FESTE RELIGIOSE
Il 20 gennaio si festeggia San Sebastiano Martire, patrono del paese; la festa della Madonna del Carmelo è il 16 luglio, mentre il 16 agosto vi sono i festeggiamenti in onore di San Rocco; il 6 giugno vi è la festa di Gesù Salvatore ad Ariola; il 6 dicembre nella frazione Ciano si celebra San Nicola e il 29 giugno San Pietro, ad agosto Sant’Antonio e a ottobre la Madonna del Rosario. Nella frazione Sant’Angelo la festa patronale è quella della SS Annunziata che si tiene ad agosto.
PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI
Le manifestazioni di carattere gastronomico sono: la sagra della trippa ad agosto e la sagra della capra nella frazione Ariola, sempre ad agosto. Da ricordare, tra le altre iniziative organizzate nel territorio comunale, anche la Festa degli emigranti ad agosto.
ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà
Gerocarne ha l’estensione territoriale più vasta tra i 50 comuni vibonesi.
È una località molto nota per l’artigianato, specie per la lavorazione dell’argilla. Vanno ricordati in tal senso i cosiddetti “argagni” di terracotta smaltati solo internamente (chiamate “pignate”) che si prestano per cucinare a fuoco lento molti piatti tipici della tradizione culinaria calabrese, fra cui i fagioli. Si producono comunque tanti altri oggetti caratteristici tutti fatti rigorosamente a mano. Durante il nostro viaggio a Gerocarne siamo stati nella bottega artigianale del noto maestro vasaio Cunsolo ed abbiamo assistito a tutte le fasi della preparazione e lavorazione dei vasi. L’argilla (in dialetto “crita”) viene bagnata e impastata, e poi lavorata su una ruota azionata dall’artigiano con i piedi (tutto quindi senza inquinare). La lavorazione dell’impasto avviene a mano. Questo è fatto asciugare e viene messo in forno per due cotture. In queste fasi interviene anche, eventualmente, la decorazione del manufatto. In passato, oltre ai vasai, vi erano tanti artigiani della pelle (in dialetto “pejari”).
Il temuto brigante Giuseppe Musolino il 7 agosto del 1899 si nascose a Gerocarne, dove commise anche un omicidio.
Scavi archeologici hanno portato alla luce un antico ripostiglio contenente alcune antiche armi rudimentali databili a mille anni prima di Cristo. Questi reperti oggi si trovano al Museo di Vibo Valentia.
Gerocarne è noto per l’estrazione del caolino che si trova abbondante nel territorio comunale, specie a Ciano.
San Pietro Spano (o Spanò) era un monaco basiliano vissuto, probabilmente, nel XII secolo. Egli guarì il Conte di Arena dalla lebbra e questi gli fece una donazione per abbellire il Convento di Ciano, frazione del Comune di Gerocarne.
Un grazie alla Pro loco, ma soprattutto a Carmine Varriale, storico del luogo, che abbiamo incontrato più volte e si è messo sempre a disposizione fornendoci notizie e curiosità su questo e altri comuni.