FILOGASO, 1435 abitanti
CENNI STORICI
Filogaso è situato in prossimità delle Serre vibonesi a quasi 300 metri s.l.m tra i fiumi Angitola e Mesima. Ha origini antiche. Sembra che i primi insediamenti in questa zona risalgano al periodo della Magna Grecia. Il nome Filogaso, secondo alcune interpretazioni che non hanno riscontri concreti, deriva proprio dal greco e significa “amante della famiglia”. Altri dicono che Filogaso vada inteso come un nome riferibile alla parola “virtuoso”. Nel 1500 era casale di Roccangitola. In seguito fece parte, come casale, del territorio di Arena e, da metà seicento passò ai Carafa di Soriano e successivamente ai Ruffo di Scilla. Nel corso dei secoli ha patito particolarmente la furia devastatrice dei sismi che, tra le altre cose, hanno decretato la fine di alcuni importanti conventi che sorgevano sul suo territorio. Nel 1816 Filogaso venne riconosciuto come Comune Autonomo.
DA VEDERE
La chiesa parrocchiale di Sant’Agata, di fondazione rinascimentale, ma rifatta dopo il terremoto di fine settecento; la chiesa del Carmine; la chiesa di San Francesco di Paola; i ruderi della chiesa della Madonna dell’Arco; molto accoglienti le aree picnic allestite sul territorio, in particolare la località chiamata “Fallà”. Colpisce, inoltre, la cura degli spazi pubblici del paese, cosa non sempre riscontrabile nei paesi del vibonese (museo Filogaso)
FESTE RELIGIOSE
La festa patronale di Sant’Agata ricorre il 5 febbraio; la festa in onore della Madonna del Carmine è la prima domenica successiva al 16 luglio; San Francesco di Paola viene festeggiato tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. A Filogaso, come in molti altri centri della Calabria, sono particolarmente sentite le celebrazioni pasquali, in particolare l’”Affruntata”, incontro tra Cristo Risorto e sua Madre.
PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI
Durante la stagione estiva si tiene l’Agosto filogasese, una serie di appuntamenti di intrattenimento di vario tipo.
ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà
Nel riordino amministrativo del 1811 Filogaso risultava frazione di Panaja. Ma nel 1816, il successivo intervento legislativo invertì le sorti dei due paesi: Filogaso Comune, Panaja frazione. Quest’ultimo centro venne poi, in pratica, assorbito dal primo
A Panaja fu fondato il primo convento dei Cappuccini in Calabria. All’inizio i padri furono ospitati dai domenicani, ma, verso la fine del 500 venne costruito il loro convento, probabilmente dove sorge ora il cimitero. In questo monastero si pensa fossero custodite importanti reliquie di San Aniceto Papa e San Placido Martire
Il giorno di San Giuseppe la tradizione impone la preparazione della “Vuccateja” che viene distribuito in chiesa. Si tratta di un piatto semplice, tipico della civiltà contadina. Esso, in passato, veniva preparato mettendo assieme ciò che rimaneva del pasto dei giorni precedenti. Questi alimenti si cuocevano nuovamente con del pane raffermo e dell’olio di oliva
Il venerdì di Pasqua la tradizione vuole che le sacre statue dei Santi, della Madonna e di Cristo, siano portate in processione assieme a delle “frache”, che possiamo definire come oggetti di diverse forme fatti con canne.
La patrona di Filogaso è Sant’Agata. Ella venne scelta, sembra, molto anticamente. Essendo invocata contro i terremoti, si pensa che gli abitanti di Filogaso, più volte distrutta dai sismi, abbiano voluto lei come protettrice
Vi è una leggenda, tramandata verbalmente a Filogaso, che vuole il paese attraversato da passaggi sotterranei utilizzati anticamente dai briganti. I terremoti li hanno ricoperti tutti, ma alcune tracce ritrovate supportano questa ipotesi
Un ringraziamento ai membri della Pro loco, in particolare al Presidente Daniele Rachieli.