CAPISTRANO, 1088 abitanti. Località e frazioni: Nicastrello
CENNI STORICI
Capistrano si trova alla base del monte Coppari (mt.961) dove nasce il fiume Angitola, sul versante occidentale delle Serre, ad un’altura di 350 metri circa s.l.m. in posizione collinare. Gode di un clima ottimo grazie all’influenza del mare che dista solo 20 min (Pizzo Calabro). Il paesino appare come un piccolo borgo, calmo e tranquillo. Le sue origini, come per molte altre località del vibonese, sono incerte e, di conseguenza, non è ben chiara neppure l’etimologia del nome Capistrano. Si pensa sia sorto attorno ad un insediamento basiliano fondato nel X secolo dai monaci provenienti dalla Sicilia conquistata dagli arabi. Secondo alcune fonti venne distrutto nel medesimo secolo dagli stessi arabi e poi infeudato dagli angioini ai conti di Arena. Venne riconosciuto Comune autonomo nel 1811. Il terremoto del 1783 non risparmiò Capistrano, come pure il sisma del 1905. E’ un territorio ricco di sorgenti d’acqua e di boschi. L’economia locale, quindi, si basa sulle attività silvo-pastorali e commerciali.
DA VEDERE
Le fontane capistranesi; la chiesa parrocchiale del ‘700 che custodisce diversi affreschi del sei – settecento, alcuni attribuiti al noto pittore francese Pierre Auguste Renoire (V. sezione Altre informazioni e curiosità); le vaste e suggestive aree boschive di considerevole pregio ambientale. Molto interessanti anche i ruderi degli antichi mulini e la splendida faggeta capistranese.
FESTE RELIGIOSE
La festa della Madonna della Montagna di Polsi, preceduta da tre giorni di fiera, la seconda domenica di agosto; la festa patronale di San Nicola (6 dicembre); la festa di San Rocco la seconda domenica di settembre.
PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI
L’Estate Capistranese, serie di eventi culturali e ricreativi nel periodo estivo; le Giornate Ecologiche (percorsi agro-turistici nella faggeta di Monte Coppari che si tengono sempre nel periodo estivo); la Sagra Popolare, evento culturale e ricreativo con degustazione di prodotti tipici; il Falò di Venerdì Santo, tradizione popolare tramandata da tempo immemore durante la celebrazione del Venerdì Santo di Pasqua.
ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITA’
Nella chiesa madre si trova un dipinto,” Il Battesimo di Gesù “, che la tradizione attribuisce al noto pittore francese Pierre Auguste Renoire, giunto qui intorno alla fine dell’ 800. Nella biografia del noto pittore, redatta dal figlio, risulta che il padre si sia recato, su invito di un sacerdote di Napoli, in un paesino della Calabria. Sembra, inoltre, che fece gli affreschi facendosi prestare i colori da un muratore del luogo.
Capistrano possiede una sola frazione, chiamata Nicastrello, ad oggi disabitata, dove si festeggiano San Filippo Neri e Sant’Elena, rispettivamente il 26 maggio e il 18 agosto.
Un esempio culturale e artistico importante è: la statua del Cristo Redentore scolpita dall’artista Murat Cura. Essa sovrasta, quasi a proteggerlo, il piccolo paesino ed è situata su un promontorio dal quale si gode uno splendido panorama della valle dell’Angitola.
(Un ringraziamento alla Pro loco, in particolare al Presidente Domenico Mesiano, per le informazioni che ci ha cortesemente fornito).