SAN GREGORIO D’IPPONA, 2258 abitanti. Località e frazioni: Zammarò e Mezzocasale
CENNI STORICI
Comune confinante con il capoluogo di provincia, situato a 400 metri circa s.l.m. tra il Monte Poro e la valle del fiume Mesima. La denominazione “San Gregorio”, probabilmente, deriva dalla presenza in questo luogo, prima del 1000, di un Convento benedettino. Siccome San Gregorio Magno era stato un grande monaco benedettino è quindi possibile che si sia voluto onorarlo dando il nome al paese. L’appellativo che affianca il nome di questa località si deve invece, con ogni probabilità, a Hipponion, nome con cui veniva chiamata anticamente, in epoca greca, Vibo Valentia. Zammarò, oggi frazione di San Gregorio, ha una fondazione precedente rispetto al paese dove oggi vi è la sede municipale. San Gregorio fu casale di Monteleone (altro nome con cui in passato veniva chiamata Vibo Valentia), quindi anch’esso in mano ai Pignatelli. Rimase legato a questo territorio fino ai primi dell’800, periodo in cui, con la riforma amministrativa, divenne Comune autonomo. Otre alle attuali frazioni, tra di esse inizialmente vi era anche Piscopio, paese confinante con San Gregorio.
DA VEDERE
Tappa obbligatoria è la bellissima chiesa di Santa Ruba, un vero e proprio gioiello. Attorno alla chiesa esistono diverse leggende, alcune molto misteriose. Secondo la tradizione fu fatta costruire da Ruggero il Normanno poco meno di mille anni fa. Egli intendeva così ottenere una remissione dei suoi peccati. Buona parte della struttura è comunque riconducibile ad un’epoca precedente. I monaci vi abitarono a lungo nelle stanze annesse. L’ultimo frate abbandonò questo luogo all’inizio del 1900 dopo il sisma. Oggi è un Santuario Mariano dedicato alla Madonna della Salute. Da visitare anche: la chiesa parrocchiale dedicata a San Gregorio Magno, di recente costruzione (custodisce una pregevole statua lignea di San Rocco); la chiesetta di Santa Maria delle Grazie a Zammarò (di fine ‘800); la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore nella frazione Mezzocasale (di recente costruzione); la chiesa della SS.ma Madonna del Buonconsiglio (anch’essa costruita recentemente); la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, anch’essa di recente costruzione. Interessanti le grotte eremitiche scavate sulle alture in più punti del territorio comunale. Colpisce inoltre l’attenzione del visitatore il Calvario di Zammarò.
FESTE RELIGIOSE
La festa patronale di San Gregorio Magno si tiene il 12 marzo e si ripete il 12 agosto. La festa della Madonna della Salute si celebra la seconda domenica di settembre presso la chiesa di Santa Ruba. Nella frazione Zammarò il 3 febbraio si festeggia San Biagio, ricorrenza molto sentita. Nella frazione Mezzocasale il 6 dicembre si tengono i festeggiamenti in onore del patrono San Nicola. Nel periodo pasquale viene realizzata anche a San Gregorio e nelle sue frazioni l’”Affruntata”, ricorrenza tipica della tradizione culturale e religiosa calabrese, rievocazione dell’incontro tra Cristo Risorto e la Madonna. L’evento religioso pasquale si tiene prima a San Gregorio e Mezzocasale (la domenica di Pasqua) poi a Zammarò (ricorrenza molto antica solitamente organizzata la domenica dopo quella di Pasqua).
PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI
L’evento gastronomico più importante di San Gregorio è la Sagra Paesana che si tiene ad agosto. Altri appuntamenti di rilievo sono: l’antica fiera dell’animale il 25 aprile (una volta si vendevano principalmente animali, ma oggi si trova di tutto); il “raduno dei cavalli e dei cavalieri” la prima domenica di settembre (sfilata in paese ed escursioni naturalistiche sul territorio).
ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà
La bellissima statua della Madonna all’interno della chiesa di Santa Ruba ha una particolare caratteristica: cioè, a seconda se la luce che la illumina sia accesa o spenta, sembra che il suo volto sorrida oppure assuma un’espressione triste.
La chiesa di Santa Ruba è spesso scelta dagli sposi per celebrare matrimoni principalmente per tre motivi: la sua intrinseca bellezza, il panorama che da essa si può ammirare e la cura dello spazio attorno all’edificio.
Dopo il terremoto del 1905 pare che abbiano visitato a San Gregorio il Re e la Regina. Quest’ultima, però, non entrò nel centro abitato ma si fermò in una zona del paese che ha preso poi il nome di Regina Elena.
Tra i tanti dolci tipici del luogo vi sono i “nacatuli”, specialità calabrese, che però in questo Comune viene preparata con una ricetta particolare la quale prevede l’aggiunta di vino.
Nel territorio comunale vi sono molte fontane. Alcune di esse sono particolarmente interessanti in quanto conservano l’“abbeveratoio” per gli animali.
Un grazie alla Pro loco, in particolare al giovane Presidente Gregorio Carnovale, per le informazioni che ci ha fornito.