Limbadi, il paese devoto a San Pantaleone

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LIMBADI, 3734 abitanti. Località e frazioni: Badia, Motta Filocastro, Mandaradoni, Caroni, San Nicola de Legistis

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Il Filocastrum Fest di Motta Filocastro
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Facimu Rota a Motta Filocastro
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La statua di San Pantaleone

CENNI STORICI

Limbadi si trova vicino al Monte Poro ad un’altura di 250 metri circa s.l.m. Il suo nome ha dato luogo a più interpretazioni, per cui sulle origini di Limbadi non si hanno certezze. Probabilmente fu fondato nel XVI secolo attorno alle abitazioni di proprietari terrieri, ad opera dei contadini che lavoravano in questi terreni e che qui costruirono le loro dimore. Fu casale di Motta Filocastro, territorio molto potente fondato dai locresi alcuni secoli prima di Cristo (tracce di insediamenti umani sono state trovate anche risalenti a molto prima). Passò poi in mano ad altri signori, tra cui i Pignatelli. I terremoti che si sono abbattuti sulla Calabria nei secoli non hanno risparmiato neppure Limbadi, che è sta comunque prontamente ricostruita dai suoi abitanti. Con il riordino amministrativo di inizio ‘800 entrò a far parte del Comune di Motta ma, col passare degli anni, Limbadi crebbe sempre più e nel 1830 divenne Comune autonomo. Gli abitanti di Motta non accettarono questo fatto e crearono un movimento separatista che produsse contrasti coi limbadesi. Negli ultimi decenni Limbadi si è sviluppata grazie all’industria artigianale (famosi e rinomati i liquori prodotti qui). La vicinanza delle spiagge di Nicotera ha contribuito ulteriormente alla crescita di questa zona.

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Palazzo nella piazza di Limbadi
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Motta Filocastro
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Il cosiddetto Tocco di Motta Filocastro
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Ampolla col sangue di san Pantaleone

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DA VEDERE

La chiesa dell’Addolorata, demolita nell’800 e ricostruita nel ‘900; la chiesa di San Pantaleone risalente al 1500 (distrutta dal terremoto del 1783 e poi ricostruita, venne nuovamente distrutta dal sisma nel 1905 e nuovamente edificata su un altro sito); la chiesa del Carmelo dell’800; i resti del Castello Normanno nella frazione Motta Filocastro; i resti del monastero di San Giovanni e del convento francescano (XVI secolo); la chiesa di Santa Maria della Romania (a Motta) costruita nel 1500, poi riedificata; la chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria del XVII secolo (Motta); il santuario della Santa Croce; la chiesa di Santa Maria ad Nives a Mandaradoni  (di fine ‘500 poi ricostruita più volte, infine abbattuta e ricostruita in stile moderno);  la chiesa di San Nicola (a San Nicola de Legistis); la chiesa dell’Immacolata, costruita ad inizio secolo (a Caroni). Si consiglia vivamente di visitare il centro storico della frazione Motta, un borgo medievale in una posizione incantevole dove le case sono addossate le une alle altre (obbligatorio affacciarsi dal cosiddetto “tocco”, un antichissimo balcone con una vista mozzafiato).

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La chiesa madre
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Altare dedicato a San Pantaleone
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Chiesa di Mandaradoni
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Chiesa di Motta Filocastro

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FESTE RELIGIOSE

Il patrono di Limbadi è San Pantaleone, festeggiato a fine maggio e il 27  luglio (v. Sezione “Altre informazioni e curiosità”); la festa della Madonna del Carmine è il 16 luglio); la festa della Madonna Addolorata (seconda domenica di settembre). Nella frazione Caroni la festa religiosa più importante è quella in onore di San Giuseppe che si svolge ai primi di agosto.  La Madonna di Romania si celebra l’8 settembre (Motta Filocastro); i SS Cosma e Damiano il 27 settembre (Motta Filocastro); la festa della Santa Croce (3 maggio a Motta); la ricorrenza in onore di San Nicola è solitamente il 6 dicembre (nella frazione San Nicola de Legistis); la festa di Santa Lucia (solitamente il 14 dicembre a San Nicola de Legistis); la festa della Madonna della Neve (il 5 agosto a Mandaradoni).

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PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI

A Limbadi si tengono diverse manifestazioni tra cui non si possono non citare: l’Estate Limbadese (a sua volta composta da varie iniziative); la sagra del contadino (in estate); una festa a ottobre per la degustazione dell’olio. Un appuntamento da non perdere, il 9 e 10 agosto, è il Filocastrum Fest-Facimu Rota, una rassegna culturale di manifestazioni di stampo medievale (rievocazioni) e folkloristiche che si tiene a Motta, letteralmente presa d’assalto durante lo svolgimento di queste due iniziative.

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La chiesa di Mandaradoni
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La cosiddetta “incompiuta”

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ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà

Secondo alcuni il nome Limbadi deriva da “limba”, cioè un contenitore particolare. Forse si riferisce alla posizione di Limbadi, fondato fra le colline, proprio in una specie di “limba”.

Durante la processione in onore di San Pantaleone alcuni fedeli cingono il loro capo fino al busto con una sorta di cupola fatta di erbe selvatiche pungenti. Queste persone, chiamate “sparacari”, accettano questa sofferenza perché hanno fatto un voto.

A fine maggio vi è la prima festa in onore di San Pantaleone (soprannominata “festa du santu poveru”), molto sobria, mentre a luglio è quella più solenne (soprannominata “festa du santu riccu”).

La facciata della chiesa dell’Addolorata è chiamata “l’incompiuta”, in quanto i lavori di ricostruzione dell’edificio non sono stati mai ultimati.

Durante la processione di San Pantaleone alcune donne denudano i loro bambini e li avvicinano alla statua del Santo chiedendogli la benedizione.

In occasione della festa di San Nicola, un tempo, si usava bollire il grano, e di notte la pentola veniva messa sul davanzale affinché il Santo la benedicesse.

La statua di San Pantaleone, verso la quale Limbadi ha un’infinita devozione, è stata danneggiata da un incendio nel 1959. Un anno dopo, però, fu realizzata una nuova effigie.

Limbadi custodisce una reliquia di San Pantaleone. Si tratta di alcune gocce del sangue del Santo donate a Limbadi nel 1690 (San Pantaleone visse nel IV secolo). Ogni 27 luglio, giorno in cui il Santo venne martirizzato, avviene il miracolo della liquefazione; qui, come in tutti gli altri posti del  mondo che conservano il prezioso e sacro liquido (la maggiore porzione del sangue si trova a Ravello in provincia di Salerno).

Il 2 agosto, per la ricorrenza del Perdono di San Francesco, i limbadesi compiono un pellegrinaggio presso i ruderi dell’antico monastero francescano.

Motta Filocastro, oggi piccolo paesino frazione di Limbadi, ebbe un passato importante. Durante l’epoca normanna venne costruito a Motta un castello con ben 12 torri, e la città fu cinta da alte mura. Di quella magnifica struttura rimangono solo pochi resti.

Un grazie alla Pro loco, in particolare al Presidente Angelo Mercurio, per le informazioni che ci ha fornito.

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