Vibo Valentia, considerazioni sul PDL

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22/07/12. Un partito politico può essere considerato tale solo se analizza la realtà dei fatti ed il momento storico in cui avvengono, se riesce a guardare con obiettività all’esame attento delle proprie azioni correggendo gli errori ed alzando il livello dei propri obiettivi. Sulla base di queste considerazioni e convinto della validità di alcune posizioni, oggi mi chiedo come sia stato possibile che, all’interno dell’azione politica di parte dell’Amministrazione Comunale di Vibo Valentia, quella legata al Pdl, non ci sia mai stato il tempo, o forse la voglia, di discutere in maniera aperta e sincera degli episodi di chiara incoerenza e scarsa compattezza che, anche il nostro partito, di conseguenza, è stato costretto a vivere di recente, nonostante i molteplici tentativi dei coordinatori di avviare un dialogo finalizzato alla comprensione degli eventi che dal 2001, a livello nazionale, ma anche locale ci hanno accompagnato fino ad oggi. I partiti politici sono organismi di pubblica valenza (costituzionale), pertanto, quando governano, attraverso i loro rappresentanti, le istituzioni, devono necessariamente dar conto all’opinione pubblica, invece nessuna discussione interna,  nessuna riflessione sugli errori fatti, nessuno all’interno della parte di Amministrazione comunale legata al Pdl che abbia deciso di alzare la voce, mentre invece davanti ad una difficoltà come quella che si è verificata per le tasse locali,  che ha inoltre creato enormi spaccature e polemiche, si sarebbe dovuta dare al partito la possibilità di assolvere al suo compito principale, cioè evitare che le difficoltà e l’acredine si ripercuotessero in maniera diretta sulle istituzioni. L’ accordo raggiunto sull’IMU durante l’ultimo consiglio comunale, possibile grazie all’intuizione di un consigliere di maggioranza del Pdl, potrebbe essere considerato ragionevole, sebbene ancora a livello di impegno, ma, altrettanto razionale ed equilibrato non può dirsi l’iter politico che ha portato alle attuali determinazioni, assistere infatti alle scene proposte dai nostri autorevoli rappresentanti, che lanciavano ultimatum ai consiglieri comunali, non è stato uno spettacolo edificante per nessuno, gli “ultimatum politici” raramente sortiscono gli effetti desiderati ed i consiglieri, come è naturale, hanno subito obiettato l’impopolarità e l’unidirezionalità delle scelte fiscali annunciate. Il nostro partito politico non vede certo di buon occhio l’Imu, e, non avendo intenzione di adeguarsi, appiattendo le proprie idee davanti al Governo Monti e voltando le spalle ai cittadini, ne ha chiesto l’abolizione nel 2013. Sempre seguendo questa linea si sarebbero dovute svolgere le vicende vibonesi, tutelando il cittadino e dimostrando che la classe dirigente per prima, chiedendo un sacrificio in più avrebbe risposto con lo stesso ed identico metro, tagliando i costi della politica ed il sindaco, più di tutti gli altri, avrebbe dovuto pretendere una risposta per i suoi elettori. Troppe incertezze invece e poca chiarezza, confusioni inutili, ingenerate da dimissioni “annunciate” e mai presentate al partito, sono assolutamente da evitare e non solo perché rappresentano l’antitesi della regolarità, ma, soprattutto perché dimostrano debolezze ed incoerenze che allontanano i cittadini. E’ di fronte a queste contraddizioni che il Pdl ha bisogno di un’assunzione di responsabilità, la soluzione di queste gravi e problematiche illogicità non è più procrastinabile ed il partito deve dimostrare capacità di analisi ed autocritica, ma, soprattutto, deve garantire ai cittadini la capacità di trovare soluzione. Non è il partito a dover decidere il numero degli assessori di una Giunta Comunale, anche se, in più circostanze, non ultima la riunione interpartitica, attraverso l’organo provinciale io stesso ho più volte sottolineato l’importanza di intervenire sulla riduzione dei costi della politica, idea condivisa in pieno dall’UDC, né il partito può chiederne la diminuzione di numero, nell’ambito di una generale riduzione dei costi della politica è l’Amministrazione Comunale a dover prendere una decisione. D’altronde non mi risulta che il Parlamento, o la Regione Calabria, per ridurre gli stipendi ai parlamentari, o ai consiglieri,  dimezzare i rimborsi elettorali o abbassare il numero dei deputati aspetti il deliberare dei vari partiti politici. Le drastiche misure economiche a cui si è giunti sono frutto di accordi comuni, ottenuti attraverso elaborazioni politiche comuni che hanno coinvolto i vertici del nostro partito ed i nostri rappresentanti al parlamento. L’assunzione di responsabilità è uno dei principali indicatori di una politica sana, volta al benessere della popolazione, al buon governo consapevole che non gioca a “scaricabarile” tentando di lanciare pezzi di carbone ardente da questa a quella mano. Vibo Valentia ha bisogno di distinguersi politicamente, rimbocchiamoci le maniche, tiriamo fuori la nostra forza, troviamo insieme un sistema che permetta di raggiungere gradualmente la parità di bilancio senza che il peso delle nostre scelte ricada esclusivamente sui cittadini. 

                                                                                                                 On.le Alfonsino Grillo

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