Drapia, le proposte del consigliere Cosmo Vallone

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Al Sig. Sindaco del Comune di Drapia

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Ai Sig. Assessori comunali di Drapia

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Drapia, 12 giugno 2012

Cosmo Vallone

Il sottoscritto Cosmo Vallone, consigliere di questo comune, alla luce dell’attestata disponibilità dei fondi emersi dall’analisi dei residui e vista l’ormai imminente convocazione del consiglio comunale in cui si discuterà in merito al bilancio di previsione, formula,  con la presente,  una serie di proposte  da sottoporre all’attenzione della giunta e del consiglio.

Colgo l’occasione per suggerire di promuovere strumenti di coinvolgimento  o occasioni di ascolto della cittadinanza lungo il percorso in cui, da qui alla fine del mandato, questa amministrazione è avviata a prevedere le spese e a pianificare investimenti importanti per lo sviluppo del territorio, considerata la già menzionata disponibilità di fondi certi .

Il coinvolgimento della cittadinanza potrebbe rappresentare un proficuo momento di  relazione e comunicazione. I cittadini sarebbero stimolati a presentare le loro necessità, esporre le problematiche locali, corroborare le scelte dell’amministrazione su eventuali interventi pubblici da realizzare o servizi da implementare e migliorare, ferma restando la sovranità legittima del supremo organo consiliare di approvare e adottare le previsioni di spesa del bilancio medesimo.

Si elencano di seguito le proposte di investimenti in opere pubbliche e investimenti su cui si chiede possa generarsi una certa qual convergenza di intenti.

Interventi finalizzati all’eliminazione dell’amianto nel comune di Drapia.

L’iniziativa sarebbe volta a realizzare, presso edifici pubblici e privati, interventi di rimozione di coperture in amianto e sostituzione dei tetti con impianti fotovoltaici.  I cittadini o le imprese che si trovano ad avere tetti in amianto potrebbero essere incentivati ad accedere ai contributi previsti nel conto energia in cui, anche per il biennio 2012-2013 è stata confermata dallo stato la premialità nel caso di realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici in sostituzione di coperture di amianto.

Tale iniziativa dovrebbe incunearsi nel rapporto privatistico che intercorre tra il privato cittadino ed il soggetto economico disponibile a eseguire il servizio. Il comune agirebbe al fine di far incontrare la domanda e l’offerta nel settore specifico, garantendo l’interesse pubblico con riferimento alla salvaguardia del sistema ambientale,  grazie al doppio beneficio derivante sia dalla riduzione dell’amianto sul territorio che dalla riduzione di Co2 immessa nell’atmosfera.

Il comune potrebbe coinvolgere, mediante bandi o manifestazioni di interesse, uno o più imprese interessati a rendersi disponibili con i cittadini alla rimozione di coperture in amianto, realizzando in sostituzione un tetto fotovoltaico.

I cittadini interessati alla rimozione delle proprie coperture potranno avere la facoltà di aderire alle offerte presentate dalle imprese.  Il comune oltre a farsi carico della rimozione dell’amianto che, allo stato,  risulta coprire 3750 metri quadri di tetti e capannoni , darebbe l’opportunità agli interessati di investire per la realizzazione di un tetto fotovoltaico che permetterebbe, oltre che un ovvio aumento delle condizioni di benessere ambientale, anche un ritorno economico con la vendita dell’energia prodotta.

Il costo stimato per la realizzazione dell’iniziativa, risultante da indagini effettuate dal sottoscritto presso ditte specializzate nella vendita di pannelli fotovoltaici, imprese di smaltimento amianto e consultazioni con il sindaco di Falerna – il quale ha già promosso un progetto simile – è di circa 100.000.00 euro su 6000 metri quadri di amianto, compresi quelli ancora penzolanti da edifici pubblici. 

Ristrutturazione dell’ex scuola media di Brattirò

Il fabbricato è stato realizzato alla metà degli anni 70 ed è stato destinato a scuola media fino al 1998. Oggi si trova in stato di abbandono e disuso con parziale utilizzo di alcuni locali concessi, in comodato d’uso gratuito,  all’associazione Enotria, alla confraternita di Brattirò e alla Società sportiva Drapia. E’ solo grazie alla lodevole operosità e alla costante attenzione di queste associazioni che i locali in questione sono ancora fruibili e non presentano segni evidenti di possibili cedimenti strutturali che possano mettere a repentaglio l’incolumità dei numerosi utenti.

Il recupero di tale fabbricato permetterebbe di valorizzare l’unico stabile di proprietà comunale (escluso il castello Galluppi ancora inutilizzabile) che è, ad oggi, usato, nonostante i pericoli derivanti dallo stato di obsolescenza, come centro di aggregazione per i giovani e come ritrovo della cittadinanza in occasione di convegni e manifestazioni varie, tra cui la nota sagra del vino.

Questa amministrazione ha già formulato agli organi competenti della Regione alcune proposte di finanziamento sulla struttura in oggetto relative alla sua ristrutturazione e riconversione in centro di aggregazione giovanile e centro diurno per anziani. Ritengo, tuttavia, che oggi si possa fare di più grazie all’opportunità di investire parte delle somme ricavate dai residui in modo certo e definitivo.

A parere del sottoscritto il comune di Drapia ha l’urgente esigenza di stimolare e tutelare la cultura dell’aggregazione e della socializzazione, visto che – come detto – i cittadini non trovano al momento alcuna occasione di incontro all’interno di edifici pubblici attrezzati.

Vista la scarsa dotazione di infrastrutture, di strumenti materiali, di risorse, la ristrutturazione e messa in sicurezza dell’immobile appare come tappa obbligata per l’adozione di politiche serie e concrete che vedano i cittadini protagonisti e beneficiari di uno spazio pubblico rinnovato e funzionale alle loro esigenze.

L’edificio presenta evidenti segni di degrado e notevoli criticità. La struttura portante presenta i segni di distaccamento del copri ferro a causa dell’ossidazione dell’armatura e necessita interventi di trattamento anticorrosivo e rifacimento. Si dovrebbe, inoltre, agire per conservare gli elementi costruttivi, realizzare opere integrative quali rampe per disabili, impianti, servizi, sostituzione di infissi, diversa distribuzione degli spazi interni e molto altro.

I lavori di ristrutturazione potrebbero essere sintetizzati come segue:

  1. sistemazione della copertura mediante la realizzazione di sistemi di raccolta e deflusso delle acque meteoriche
  2. rifacimento delle parti ammalorate in cemento armato
  3. rimozione degli infissi esistenti e posa in opera di nuovi infissi
  4. abbattimento delle barriere architettoniche
  5. scrostatura e rifacimento dell’intonaco interno ed esterno
  6. rimozione e posa in opera di nuova pavimentazione e rivestimenti
  7. realizzazione dell’impianto elettrico a norma
  8. arredamento dei vari ambienti in funzione di una nuova destinazione d’uso (info point turistico, biblioteca, ludoteca, sala riunioni)
  9. Realizzazione di spazi pubblici attrezzati nel cortile esterno (giochi per bambini, campo di basket o pallavolo). 

 

Esproprio e fruizione del parco archeologico comprendente le cosiddette tombe saracene (o, in alternativa, il sito di “Santu Liu”).

La necropoli si trova tra le località Sant’Agata, Barone, Riaci e “Petti di Gasponi” su uno dei terrazzamenti che caratterizzano il territorio di Drapia. Le tombe sono scavate nella roccia arenaria affiorante lungo tutto il costone che sovrasta l ’abitato di  Gasponi probabilmente all’epoca degli insediamenti dei monaci bizantini risalenti a periodi prossimi all’undicesimo secolo. Sono qualche centinaio circa di lunghezza, larghezza e profondità varie, poche risultano quelle rimaste integre perché ricoperte nel corso degli anni dal terreno. L’indiscutibile valore storico-culturale della necropoli si associa allo splendore della posizione territoriale e paesaggistica in cui  essa è ubicata che abbraccia l’orizzonte visivo della costa tirrenica sottostante.

La proposta consiste nell’esproprio dell’intera area individuata nel foglio di mappa 10 particella 113 classe pascolo ed erbacee e nell’avvio, grazie alle risorse ancora eventualmente disponibili, di un sistema di operazioni di ingegneria ambientale (staccionate, pulizia, centri di ristoro e molto altro) volte all’immediata fruizione del bene da valorizzare per fini turistici e culturali. Il recupero dell’area sarebbe importante nell’ottica della creazione di un polo culturale che farebbe dei monumenti presenti sulla frazione Caria uno dei fiori all’occhiello dell’intera Regione.

Cosmo Vallone,

consigliere comunale di Drapia

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