Miceli a Mirabello: “Più inciucio di così?”

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06/04/12. Caro Michele Mirabello,

leggo la notizia, diffusa con ampi spazi dalla Gazzetta del sud, dal Quotidiano e da Calabria ora, del primo aprile scorso. Il tuo attacco e risentimento nei confronti del “tuo” presidente De Nisi che avrebbe fatto una riunione del PD senza invitarti, mantenendo, come tu sostieni, un comportamento antidemocratico che non dovrebbe appartenere né al presidente della provincia, per l’autorità e la funzione che rappresenta, né agli iscritti del partito democratico per gli ideali che sottoscrivono di affermare né per i simpatizzanti del nostro partito che per denominazione non può che essere democratico. Io, proveniente dalla Margherita ed ancora prima dalla sempre gloriosa Democrazia Cristiana, appartengo, oggi, con la sottoscrizione della tessera, al Partito Democratico, al partito che mi identifica con il mio credo di sempre che era ed è la democrazia cristiano-sociale proposta come partito da don Luigi Sturzo. Ma tu che ti lamenti, come ti sei comportato nella tua “baronia” di San Nicolò di Ricadi? … Hai osservato lo statuto del PD nel costituire il tuo circolo? La polemica che tu hai scelto di portare avanti nei miei confronti, che ti avevo solo chiesto di osservare lo statuto, non sembra oggi più che mai fuori luogo? … Ho settanta anni, una vita intera vissuta in politica, e mai avevo fatto una esperienza simile, nemmeno nelle riunioni condominiali. Avevo chiesto di azzerare l’organigramma del tuo circolo, che nella nota del quotidiano del 10 marzo 2012, nel mentre convocava per le ore pomeridiane l’assemblea degli iscritti per eleggere gli organismi statutari, allo stesso tempo riportava il nome del responsabile organizzativo e dei componenti del direttivo. La mia richiesta, come sarebbe stato legale, visto che sei anche avvocato, e visto che ho tanta esperienza che ti ho sempre messo con generosità a disposizione, la avresti dovuta accogliere e ringraziare. Invece hai saputo fare solo polemica, senza riparare all’errore, anzi perseverando, che non è umano…

Ancora di più hai sbagliato, evitando un pubblico e democratico dibattito per chiarire la questione. Hai scelto sempre da solo, anche la situazione non condivisa di questa ammucchiata ibrida al consiglio comunale di Ricadi, sovvertendo in danno agli ideali e programmi elettorali del partito democratico: le tue scelte sono motivate non dalla politica ma solo da risentimenti personali, e così hai causato apparenti vantaggi immediati ma gravi danni futuri alla comunità ricadese da te amministrata. Hai trascinato in questo “inciucio” anche i tuoi amici di cordata facendogli perdere la credibilità che gli abbiamo sempre riconosciuto per passione e coerenza. Quale futuro per il “nostro” partito democratico di Ricadi che ha rifiutato l’accordo naturale con la componente del PD della ex Margherita? A nulla sono valse le lunghe estenuanti riunioni presiedute dal presidente De Nisi.

Dopo la vittoria di Pino Giuliano, a causa, come qualcuno bisbiglia, di un tuo accordo trasversale, per i tuoi personali risentimenti, il gruppo che si richiama alla componente “Scopelliti presidente” è stato espulso dall’amministrazione. Tu, sposando la causa della lista avversaria, dopo una recente campagna elettorale segnata da accuse reciproche, divisioni tra amici, famiglie e quasi risse nelle piazze, a seguito dei comizi, hai adottato il vecchio comportamento dei “baroni della politica” … che è:  “il potere logora quelli che non lo hanno”. E così hai deciso di riconquistare il potere. A quale prezzo?

Soffro in questa situazione, perché apparentemente solitario, ma sempre erede degli ideali dei “liberi” e “forti” e coerentemente, continuo a battermi per la realizzazione del programma che assieme avevamo scritto perché io ti ho sostenuto e votato, per contrastare la vittoria di Pino Giuliano, non come persona che apprezzo ma perché rappresenta il passato amministrativo di questa comunità, distruttivo di ogni speranza di sviluppo di tutto il territorio comunale. Oggi Pino Giuliano con il tuo tradimento ha vinto due volte: A) conquistando il comune. B) per tua nomina e designazione di Ignazio Pontoriero, come responsabile organizzativo del circolo PD, hai nominato chi, facendo da organizzatore della campagna elettorale di Pino Giuliano contro il PD, ha avuto poi il risultato di conquistare il circolo del Partito Democratico contro i veri democratici.

Più inciucio di così?

Se questo è il tuo distruttivo comportamento del partito democratico come fai a gridare contro gli altri? Se tu non osservi lo statuto del PD e forse non lo hai mai letto come puoi scagliarti contro il tuo presidente De Nisi che ti ha nominato assessore? Sei assurdo e, come ho già detto in altra sede, politicamente “fuori di testa”. Aspetto sempre una tua risposta, non sui giornali, sarebbe meglio avvenisse nella giusta sede: il nostro circolo del Partito Democratico di San Nicolò. Ma tornando a capo, in un circolo regolarmente convocato secondo statuto, alla presenza del commissario regionale del partito o suo “reale” delegato. Alfredo D’attorre sta realizzando con professionalità e senso del dovere un grande e proficuo lavoro, senza risparmio di energie, per fare rinascere un nuovo partito democratico del vibonese e della Calabria. La Calabria, per i suoi bisogni reali, ha grande necessità di un efficiente e sensibile partito democratico. Solo uomini illuminati, pronti al sacrificio e soprattutto senza ambizioni di usare il partito solo per i propri affari e bisogno di carrierismo politico, possono realizzare un partito che convince, cresce e vince per difendere i bisogni diffusi della povera gente di questa nostra terra sempre più abbandonata a se stessa. D’Attorre proviene dalla Basilicata, terra di grande democrazia, ha tutti gli attributi, soprattutto culturali, per evitare che la disordinata corsa dei concorrenti alla segreteria provinciale del partito democratico vibonese, sia l’ultima occasione per fare fuggire gli iscritti e simpatizzanti del PD verso altri partiti, disgustati da questo spettacolo indecoroso.

                                                                                                          Miceli Vittorio Emanuele

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