Ferro Corto

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Un brano del libro “Ferro Corto”, scritto da Fortunato Costa, da me pubblicato nel febbraio 2020 col marchio Mario Vallone Editore.

m.v.

Michelangelo Lauro, detto Ferro Corto, era un uomo notevole sia per la sua altezza che per la sua bellezza virile. Lunghi capelli neri lucenti, occhi verde giada del colore del mare dell’isola d’ Ischia in cui era nato, naso dritto e gradevole, mento squadrato diviso al centro da una fossetta adorabile, baffetti sottili e sempre ben curati, bocca carnosa con denti bianchi e forti, pizzetto bizzarro secondo la moda del momento.

Quando, raramente, si vedeva a corte da solo, le cortigiane impazzivano per lui. Era diventato una leggenda e non si contavano più i racconti delle sue gesta, sia come abile spadaccino che come ancor più abile amante. Ma è risaputo ai più: le chiacchiere sono piume leggere e volano via al minimo soffio di vento, posandosi infine dove non potresti lontanamente immaginare. 

Ferro Corto era un abilissimo spadaccino, formatosi nell’arte della scherma presso i più valenti maestri d’arme dell’epoca ed il suo impegno, unito alla costanza ed alla voglia di travalicare i propri limiti, avevano fatto si che l’allievo avesse sempre superato il maestro.

La sua più grande passione era l’arte della scherma di cappa e spada. Aveva studiato a fondo ed imparato a memoria tutti i vari trattati sull’argomento: Manciolino, Marozzo, Agrippa, Grassi, Capo Ferro, Fabris, Alfieri.

Si era, inoltre, distinto all’accademia Grisone di Napoli ed all’accademia Pignatelli, due delle più importanti e severe scuole di equitazione dell’epoca.

Era ritenuto al momento il più abile spadaccino di Francia e, pur non avendo un carattere litigioso o spigoloso, era stato più volte sfidato a duello da altri illustri uomini d’arme, più per il primato di supremazia che per validi motivi.

Luigi XIV lo aveva voluto senza indugio, aveva capricciosamente preteso che facesse parte della sua guardia personale e non aveva potuto dire di no al Re Sole. Nessuno poteva rifiutare un invito del testardo monarca francese, questo lo si sapeva bene.

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