Ho pubblicato centinaia e centinaia di articoli e post sul mio paese, Brattirò. Ho narrato, assieme a mio padre, ogni aspetto della storia, della politica, delle tradizioni, delle curiosità riguardanti la comunità alla quale appartengo.
In questi giorni drammatici, in cui due compaesane, Teresa Furchì e Caterina Costa – una madre e la giovane figlia – hanno perso la vita in un incidente stradale, sono “costretto” a pubblicare post che mai avrei voluto pubblicare.
Era da 40 anni che a Brattirò non si verificava una tragedia simile. Il 25 agosto del 1979 morirono, sempre in un maledetto incidente stradale, padre e figlio, Pietro e Girolamo Rombolà.
Ciò che è accaduto l’altro ieri ha segnato per sempre la nostra comunità.
Una ferita, un segno… una cicatrice: indelebile.
La storia di Caterina Costa, di soli 25 anni, è nota. Sui social gira uno screenshot estrapolato dal profilo Facebook di Caterina (v. immagine a fianco). E’ un inno alla vita, un invito a viverla – nonostante le difficoltà – assaporando l’attimo, gustando ogni istante.
Da alcuni anni Caterina – che amava la vita – lottava contro un tumore. A Roma si recava, periodicamente, per le cure ed i controlli. Combatteva contro la terribile malattia con coraggio encomiabile, lei ed i suoi familiari. In alcuni momenti sembrava avere il controllo ed il sopravvento sul male, in altri accadeva l’opposto, ma la lotta era incessante, come pure il sorriso di questa meravigliosa ragazza, sempre presente sul suo volto.
Il viaggio di Roma, da speranzoso, si è trasformato in tragedia. Sembra che Caterina stesse poco bene in questi ultimi giorni. Si sforzava di trovare la forza e provare – ancora una volta, di nuovo – a resistere e rigenerarsi.
Fino alle 19:30 circa i familiari erano in contatto telefonico con i tre che stavano viaggiando in auto. Sembra che Teresa, la madre, avesse deciso di passare dietro per stare più vicino alla figlia.
Poi il black out. L’impatto. Tremendo.
Un tamponamento che ha coinvolto più veicoli e, tra questi, anche un tir.
Sull’esatta dinamica, su eventuali responsabilità e sulle cause, vi sono ancora solo ipotesi, spesso contrastanti e confuse, per ora non provenienti da fonti ufficiali.
Non sappiamo cosa sia realmente successo.
Si pensa che Caterina sia deceduta sul colpo, Teresa forse poco dopo. Toto, il marito, è stato estratto dalle lamiere con diverse fratture, ferito, ma non in pericolo di vita.
I familiari hanno continuato a chiamare; il telefono squillava e nessuno rispondeva.
Dopo interminabili ore, la risposta.
Proviene da una voce estranea.
Il gelo.
Sgomento.
Disperazione.
E’ notte fonda.
Brattirò si risveglia, al mattino, avvolto da una nube cupa, attonito. Il clima è surreale.
Una cosa da non credere, cui non si può credere.
E’ un viavai verso l’abitazione della famiglia Costa-Furchì, una casetta incastonata tra gli edifici del centro storico brattiroese, dalla cui finestra spesso si affacciava Caterina per salutare i passanti col suo sorriso dolcissimo. Familiari, parenti, conoscenti, ma anche giornalisti e telecamere: questa triste vicenda ha commosso tutti.
Brattirò voleva bene a queste persone. Ci sentiamo tutti addolorati e coinvolti in questa tragedia.
Un abbraccio a Toto, ai figli Valentina e Giovanni ed a tutti gli altri parenti.
Siate forti. Siamo tutti con voi. Non vi lasceremo soli.
Al momento le salme sono all’obitorio in un ospedale del casertano. Non si conosce ancora la data del funerale.
Probabilmente a inizio settimana, Teresa e Caterina, madre e figlia, torneranno qui, nel loro paesino, per riposare per sempre nel cimitero comunale di Drapia.. nella vita, come nella lotta e nella morte… madre e figlia… fianco a fianco… per sempre… insieme…
MarioVallone