Il 30 luglio si è svolto il Consiglio comunale drapiese.
Ho partecipato alla seduta, ma sono andato via prima che finisse, dopo quasi un’ora e mezza.
Contesto anzitutto orario di convocazione: alle 16:00, in piena estate!
Contesto anche, a nome del pubblico presente, l’estenuante lettura del programma elettorale da allegare agli atti: novanta minuti di attesa soporifera per uno scritto già ben noto che lo si poteva dare tranquillamente per letto.
Ciò detto, quindi spiegate le ragioni del mio abbandono e della mia “indignazione”, ho comunque contattato alcuni presenti per avere testimonianza e commenti circa quanto accaduto.
Mi interessava anzitutto sapere cosa avrebbe risposto il sindaco – senza “assistenza” di qualche “legaluccio” e senza appigliarsi a cavilli e ad “elucubrazioni” poco condivisibili – sollecitato sulla vicenda della presunta incompatibilità del consigliere Carlino.
Avrei poi gradito ascoltare le ragioni dell’asfaltatura non delle sole buche ma di ampi spezzoni ben individuati della strada di Manna al confine con Ricadi e non di competenza esclusiva del comune drapiese.
Vedi, caro Alessandro, specie in riferimento alla strada di Manna ed al tuo comportamento passivo, non potrai mai essere il rappresentante di tutti se permetti che determinate cose accadano.
Nutro lieve speranza che davvero tu possa essere il sindaco della collettività, il sindaco libero e indipendente. Per ora sembra di no, sembra tu possa cedere davanti a pressioni e chiudere gli occhi facendo finta di nulla anziché tenerli entrambi ben aperti.
Tornando al Consiglio, erano due i punti all’ordine del giorno:
l’approvazione delle linee programmatiche dei prossimi 5 anni e la salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Sulla seduta si è espresso nei seguenti termini il capogruppo di minoranza Pino Rombolà il quale ha preliminarmente ricordato ed ha promesso che lo farà ad ogni consiglio, il grave comportamento tenuto dal sindaco e dalla maggioranza in occasione della elezione delle cariche di presidenza e vicepresidenza del consiglio, entrambi occupate da componenti della lista Porcelli. Rombolà ha quindi sottolineato che in questi due mesi la minoranza ha altre volte tentato la via del dialogo, ma ha trovato un muro di gomma.
“Sul primo punto, con grande sorpresa da parte nostra anziché relazionare il Sindaco, ha relazionato il Presidente del Consiglio, in pratica leggendo le linee programmatiche sottoposte all’approvazione del consiglio. Con riferimento del punto all’ordine del giorno ho evidenziato – ha affermato Rombolà – che il Sindaco ha dimostrato sia col comportamento tenuto in consiglio sia con il fatto che nel redigere le linee programmatiche si è limitato a fare il copia incolla di quello che è stato il programma elettorale della lista n. 2, senza neppure preoccuparsi di eliminare e/o sistemare le parti che risultano anacronistiche o in contrasto. Prima dell’intervento vero e proprio ho chiesto alcuni chiarimenti sulle linee programmatiche. In merito al contenuto del programma elettorale, ho sottolineato che ciò che ci separa dalla attuale maggioranza non è il contenuto o i valori di riferimento; in pratica i programmi amministrativi sono simili: quello che ci separa, ed in particolare con alcuni di loro, è la prassi amministrativa è il modus operandi, sono i diversi modi d’intendere i concetti di democrazia, legalità e di trasparenza. Le linee programmatiche proposte dall’attuale giunta saranno un libro delle buone intenzioni che, purtroppo per la comunità drapiese, non avranno seguito nelle scelte quotidiane. Nel quotidiano, il Sindaco, sarà guidato dal gruppo di potere e di interesse e la rispondenza a tali gruppi sarà la sua prassi amministrativa. I quali già da subito gli hanno fatto capire chi comanda, imponendo i nomi da far entrare in giunta e le rispettive deleghe. Del resto il suo modus operandi, la tua prassi amministrativa e quella dei gruppi di potere che guideranno la sua mano per i prossimi anni, questa comunità li conosce bene, e rappresentano il trapassato remoto. Rappresentano i tempi dei Guelfi e dei Ghibellini, quel passato remoto che non metteva i cittadini tutti sullo stesso piano. I primi atti le prime azioni vanno in questo senso e mi riferisco in particolare all’asfalto, quasi notte tempo, di una strada periferica a Brattirò, peraltro solo in parte comunale. Ho poi sottolineato che durante la lettura delle linee programmatiche, da parte del Presidente, non ho sentito per niente la parola LEGALITA’, ho sentito le parole SICUREZZA, TRASPARENZA, ma LEGALITA’ no, ora a prescindere dai motivi per cui questa parola manchi, credo che il Sindaco abbia fatto bene a non inserirla. Voglio ricordare che tra i diritti dei consiglieri tutti rientra quello di poter rivolgere delle interrogazioni al Sindaco e/o alla Giunta. Il Gruppo di minoranza avvalendosi di questa facoltà in data 24 giugno u.s. ha rivolto una interrogazione al Sindaco, su un tema che era stato sollevato nel primo consiglio e che visto il silenzio assordante, abbiamo dovuto riprendere con l’interrogazione. Mi riferisco alla incompatibilità che in Consigliere Prof. Carlino ha nella deputazione amministrativa del Consorzio di Bonifica Vibonese, dove peraltro, è funzionario lo stesso Sindaco. In particolare alla dichiarazione che lo stesso ha reso al competente dipartimento della Regione Calabria, nella quale ha affermato di non avere impedimenti a ricoprire la carica. Il Sindaco alla suddetta interrogazione ha dato riscontro con una sorta di comparsa di costituzione e risposta, fatta chiaramente da un legale, nella quale non solo non risponde alla specifiche e puntuali domande rivoltigli, ma addirittura con tono arrogante e sprezzante del ruolo della minoranza e dei contenuti della interrogazione stessa ci irride, ci sbeffeggia e ci insulta finanche lanciando un guanto di sfida affermando che se i consiglieri di minoranza sono a conoscenza di qualche reato bisogna che lo denunzino essendo anche loro pubblici ufficiali. Sappi il Sindaco che la minoranza ha fatto il proprio dovere e cioè quello di segnalare la vicenda a lui che riveste la carica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria. Visto che lui vuole fare l’indiano quello che farà la minoranza lo vedrà molto presto. Il sindaco, fino a quando pensa con un giro di belle parole altisonanti di cavarsela senza dare risposta potrebbe pure andare bene, ma quando crede di irridere ed insultare la minoranza oltre a qualificarsi per quello che è, commette un grave sbaglio.”
Il Presidente del Consiglio ha dovuto più volte intervenire per cercare di placare gli animi a seguito dell’intervento di Rombolà.
Sul secondo punto all’ordine del giorno ha relazionato Matteo Mazzitelli.
“In pratica – ha spiegato Rombolà – la variazione da loro fatta rispetto al bilancio approvato da noi nei mesi scorsi ammonta a circa € 81.000,00, de quali la parte più importante (50.000,00) riguarda un finanziamento disposto con decreto del 30 aprile dal ministero dello sviluppo a tutti i comuni. Per il resto hanno fatto leggeri spostamenti. I toni sono stati pacati e noi ci siamo astenuti”.
m.v.