Si intitola “Un tesoro in fondo al mare” ed è il progetto con cui il Civico Museo del Mare di Tropea dà avvio alle proprie iniziative culturali.
Il progetto reca la firma dell’oceanografo Francesco Florio, curatore della sezione di Biologia marina del MuMaT, ed è basato sui risultati di anni di ricerca sul campo, analisi e monitoraggio degli habitat marini del territorio con particolare attenzione ai dati relativi ai vari fattori di perturbazione che gravano sui componenti biotici e abiotici inseriti nel biosistema marino del Tirreno calabrese e che rappresentano il rischio principale su medio periodo a cui tale biosistema è esposto.
Il progetto si è tradotto anche in una esposizione fotografica temporanea dal titolo “La biodiversità del Tirreno Calabrese”, presentata in anteprima agli operatori di stampa durante la conferenza tenutasi domenica 30 giugno presso le sale del museo. La mostra è stata realizzata grazie alle fotografie di Dario Viccari e Fabrizio Fabroni, il quale ha sottolineato l’importanza di alcuni scatti che testimoniano la presenza nei nostri fondali di alcune specie molto rare, alcune delle quali – come la Dendrofillia – non erano mai state avvistate nei nostri fondali.
Per incorniciare l’allestimento della temporanea dedicata ai biosistemi del Tirreno, il Gruppo Paleontologico Tropeano, ente gestore del MuMaT, ha anche finanziato la realizzazione di un’installazione artistica disegnata dall’architetto Vincenzo Carone e intitolata “Il faro di Tropea”, a sua volta arricchita dall’esposizione delle creazioni artistiche “Poisson” di Michela Gatti.
Il concetto alla base della mostra è quello di mostrare, attraverso le fotografie subacquee di Viccari e Fabroni, la ricchezza della biodiversità marina del Tirreno calabrese, per fare in modo che il visitatore, sotto la guida del faro che “illumina” la strada realizzato da Carone, possa percorrere un sentiero virtuoso volto al rispetto dell’ambiente, sottolineato dalla presenza dei Poisson della Gatti, veri e propri manufatti artistici rappresentanti i pesci, nati dal recupero dei materiali di scarto altrimenti abbandonati nell’ambiente.
La mostra fotografica, finanziata con il contributo economico del cittadino tropeano Elio Paparatti e con il sostegno dello stesso GPT e dell’editore Mario Vallone, rimarrà aperta fino a dicembre e potrà essere visitata nelle giornate di sabato e domenica, con orario estivo dalle 18 alle 21. L’ente gestore cercherà inoltre di garantire l’apertura della mostra anche in concomitanza degli altri eventi organizzati nel complesso Santa Chiara.
A nome del GPT, il presidente Giuseppe Carone, che è anche il responsabile scientifico del MuMaT, ha ricordato come l’apertura delle sale al pubblico rappresentino un dato significativo, perché è dagli anni ’20 del secolo scorso, quando era soprintendente Galli, che Tropea attende un suo museo civico. Ed ancor più importante, per Carone, è che il museo sia dedicato al mare, che è il fattore identificativo di maggior rilievo, in quanto è l’elemento culturale, economico e sociale per cui Tropea è conosciuta nel mondo.
Il direttore del MuMaT Francesco Barritta, invece, dopo aver evidenziato l’impegno profuso nel progetto dai volontari del GPT, ha ringraziato il sindaco di Tropea Giovanni Macrì, cui va il merito di aver creduto sin da subito alla nascita di questa nuova realtà museale, e tutti i membri dell’amministrazione che hanno sostenuto il museo in questi primi mesi, in particolar modo l’assessore Roberto Scalfari, senza dimenticare la disponibilità dei dipendenti comunali e dei volontari del Servizio Civile Nazionale nel disbrigo delle pratiche burocratiche, oltre che del soprintendente Fabrizio Sudano per le preziose indicazioni fornite durante ai vari incontri durante la fase progettuale. La mostra temporanea, infatti, è solo un assaggio di ciò che il MuMaT dovrà diventare, visto che il Comune di Tropea ha già inviato al MiBaC tutti i documenti relativi all’esposizione definitiva, che prevede l’allestimento della sala di Biologia marina con una completa selezione malacologica di materiali provenienti dal Tirreno e della sala di Paleontologia con una selezione di reperti fossili di vertebrati e invertebrati marini tra le più rappresentative del Sud Italia.
Entusiasta di questa prima iniziativa il presidente del Consiglio comunale di Tropea Francesco Monteleone, intervenuto alla presentazione alla stampa in veste di rappresentante istituzionale dell’amministrazione comunale. Per Monteleone, anche grazie a questi lavori Tropea potrà ambire a ricevere finalmente i massimi riconoscimenti nazionali in ambito ambientale.