SERRA SAN BRUNO, 6955 abitanti
CENNI STORICI
Rinomata località posta proprio al centro delle Serre vibonesi ad un’altura di 800 metri circa s.l.m. Serra San Bruno è uno dei luoghi spirituali più importanti del mondo. Fu edificata da Brunone di Colonia (San Bruno) nel 1091 fondatore dell’ordine dei Certosini, che ricevette questi territori dal Conte Ruggiero il Normanno. San Bruno, poi, vi si stabilì e quando morì fu sepolto. Il monastero, ancora oggi imponente, fece in modo che a poca distanza da esso si sviluppasse il centro abitato la cui parte antica è chiamata Terravecchia, mentre quella nuova è detta Spinetto. Al monastero stesso facevano riferimento molti territori. Ma il terremoto di fine ‘700 avviò una lenta decadenza di questo luogo che divenne Comune nel primo ‘800. Negli ultimi decenni, Serra San Bruno ha conosciuto un discreto sviluppo socio-economico.
DA VEDERE
La Certosa di Santo Stefano, che sorge in un bosco alla periferia della cittadina. Si tratta di un luogo mistico immerso nel verde e meta di continui pellegrinaggi. Il complesso è stato più volte ricostruito (in origine era ancora più grande) a causa dei terremoti. Della struttura medievale non rimane quasi niente. Nel medesimo sito è possibile visitare il Calvario, il laghetto, la chiesa di Santa Maria del Bosco e il dormitorio (luoghi dove visse e morì San Bruno). Ma il monastero di clausura è inaccessibile. Nel 1994 è stato aperto il Museo della Certosa, sempre all’interno del complesso monastico. Vi si può ammirare tutto ciò che i frati hanno prodotto in quasi mille anni di vita del monastero. Da visitare anche: il centro storico con i suoi palazzi settecenteschi arricchiti da pregevoli portali; l’antica chiesa dell’Assunta di Terravecchia (probabilmente del ‘700); la chiesa dell’Assunta dello Spinetto di fine settecento; la chiesa di San Biagio ricostruita a fine settecento; la chiesa dell’Addolorata del 1721; la chiesa dello Spinetto di fine ‘800; la chiesa di San Gerolamo (costruita a fine ‘700 sopra la chiesa di San Lorenzo); la “chiesuleda” della Madonna delle Grazie; la chiesa di San Rocco (edificio privato). Si consiglia anche un’escursione nello splendido scenario montano serrese (specialmente lungo il cosiddetto “sentiero Frassati” che per percorrerlo si impiegano ben 7 ore).
Un libro sui misteri della certosa
FESTE RELIGIOSE
La processione patronale con la statua di San Bruno si svolge il lunedì o martedì dopo Pentecoste e si ripete il 6 ottobre. Vi è poi la festa di San Rocco il 16 agosto e la festa di San Biagio il 3 febbraio. A Serra si tengono inoltre delle importanti fiere: la terza domenica di settembre (in occasione della festa dell’Addolorata); il 14 e 15 agosto; il giorno di tutti i Santi (primo novembre) e il 26 dicembre per Santo Stefano.
PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI
In estate vengono organizzate una serie di manifestazioni di vario tipo, molto interessanti e partecipate, che sono solitamente incluse nella rassegna cosiddetta “Serreventi”. Ad inizio autunno, di notevole interesse sono le giornate micologiche.
ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà
Il Monastero o Certosa di Serra è il più importante in Italia. In Europa è secondo solo alla Certosa di Grenoble in Francia.
I misteri della certosa (clicca qui).
A Serra, soprattutto fino a qualche decennio fa, era molto sviluppata l’attività artigianale tipica calabrese, specie quella riferita al legno, al marmo e al ferro. Le chiese ed i monumenti serresi, magnificamente adornati e arricchiti, sono una testimonianza della maestria di questa tradizione locale.
Si dice, ma mancano prove certe, che tra i monaci della Certosa si “rifugiarono” diversi personaggi illustri, fra i quali: il fisico Ettore Maiorana, l’economista Federico Caffè, Monsignor Milingo e il pilota dell’Enola Gay Leheman Leroy, cioè colui che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima nel 1945.
Tra i prodotti tipici vi sono i funghi, commercializzati in tutto il mondo. Tra i dolci tipici di Serra da segnalare: “i nzulli” preparati con acqua, farina e mandorle.
A Serra ha sede il Parco Regionale delle Serre.
All’uscita della statua di San Bruno per la processione si lanciano contro di essa dei confetti colorati. La statua è comunque protetta da un involucro.
A Serra, ma un po’ in tutto il comprensorio delle Serre, vi sono ancora oggi (un tempo erano diffusissimi) i “carvunari” cioè coloro che, tramite un’antica e naturale procedura, producevano il carbone venduto poi in tutta la provincia.
In occasione della festa di San Biagio, a Serra, vi è un’antica tradizione che potremmo definire “prenuziale”. I protagonisti sono due fidanzati che si scambiano i pezzi di un dolce dalla forma particolare preparato appositamente per la festa (il dolce si chiama “abbaculu” ed ha la forma di un bastone simile ad un punto interrogativo). La donna lo spezza e ne tiene una parte per sé, l’altra la dà al fidanzato. È un segno di abbondanza, prosperità e, quindi, di buon augurio.
Fino a qualche decennio fa i “spirdati”, cioè la gente posseduta dal demonio, veniva portata, probabilmente in presenza di un esorcista, al laghetto della Certosa, luogo mistico e sacro. L’invasato veniva quindi bagnato con l’acqua e quando le sue forti urla cessavano significava che era stato scacciato dal suo corpo.
Si ringrazia la Pro Loco, in particolare Bruno Greco, membro del sodalizio e giovane corrispondente da Serra e dintorni de “Il Quotidiano della Calabria”, per le informazioni forniteci.