Capo Vaticano – Ricadi: meravigliose spiagge

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CAPO VATICANO – RICADI, 4913 abitanti.

Località e frazioni: Capo Vaticano, San Nicolò, Santa Domenica, Brivadi, Orsigliadi, Lampazzone, Santa Maria, Barbalaconi, Ciaramiti, Torre Marino, Formicoli, Torre Ruffa (video -clicca qui)

Grotticelle
Grotticelle
Grotticelle
Grotticelle
torre marrana brivadi
Torre Marrana nella frazione Brivadi
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Spiaggette
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Spiaggette
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Spiaggette
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Santa Maria
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San Nicolò-Particolare abitazioni centro storico
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Quadro San Giuseppe morente nella frazione Orsigliadi

 

CENNI STORICI

Il Comune di Ricadi si estende su una delle zone più belle della Calabria e del mondo. Il paese capoluogo, Ricadi appunto, sorge in collina, ad un’altezza di 250 metri circa s.l.m. Secondo il Barrio la parola “Ricadi” significherebbe  “rovine della sede”, mentre secondo altri il significato andrebbe ricercato in un nome di famiglia greco “oi Rigades” (discendente di un Riga o Rigà) o nel radicale greco “oi rigos” (freddo, gelido). Sappiamo con certezza che fu tra i casali di Tropea, territorio del quale seguì a lungo le sorti fino ai primi dell’800, periodo in cui cessò l’era feudale e Ricadi divenne perciò Comune autonomo. Negli ultimi decenni ha conosciuto un formidabile sviluppo turistico grazie alla incomparabile bellezza del suo litorale. Oggi Ricadi è in grado di accogliere decine di migliaia di turisti.

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La cipolla rossa di Ricadi
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Grotticelle
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Grotticelle
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Il belvedere di Capo Vaticano
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Vulcano Stromboli all’orizzonte

DA VEDERE (video -clicca qui)

Chi visita la provincia di Vibo Valentia non può non recarsi a Capo Vaticano. Obbligatorio  per i visitatori è affacciarsi dal Belvedere sito nella medesima zona: offre una vista che fa venire il nodo alla gola (nella medesima area vi sono anche i resti di una vecchia postazione di cannoni). La principale attrazione di Ricadi sono quindi le spiagge, su tutte quella soprannominata “Grotticelle” e le spiaggette di “Praia i Focu” accessibili solo via mare; incantevole la spiaggia Scalea di Santa Domenica, recentemente classificata tra le più belle d’italia (foto e notizia). Da vedere anche le torri di avvistamento (o meglio i ruderi) edificate tra il XV e XVI secolo a causa delle invasioni saracene. Esse sono: Torre Ruffa, Balì, Marino, A Turri e Marrana (la Torre esistente in località Santa Maria è andata distrutta nel secondo dopoguerra). Nella zona di Formicoli è inoltre presente una necropoli bizantina, e nella frazione Brivadi si possono visitare i resti di un antico castello feudale. È presente a Ricadi anche un Museo della Cultura popolare. Da vedere i fondali, soprattutto quelli di Formicoli: massi granitici ricchi di fauna (meravigliose le grotte sottomarine presenti). Interessante anche il promontorio di tutta la costa costituito da un granito particolare studiato in tutto il mondo per le sue caratteristiche geologiche.  Essendo numerose le frazioni che compongono il Comune, vi sono tante chiese da visitare: La chiesa di San Pietro; la chiesa di San Zaccaria; la chiesa di San Michele a Lampazzone; la chiesa di Santa Lucia a Barbalaconi; la chiesa di San Martino a Orsigliadi; la chiesa di Santa Maria Lauretana a Santa Maria; la chiesa di San Basilio a Brivadi; la chiesa di San Nicola a San Nicolò; la chiesetta di San Giuseppe a Orsigliadi; la chiesa di San Paolo a Ciaramiti; la chiesa di Santa Domenica nell’omonima frazione; la chiesetta di Santa Domenica in località Formicoli. Non si può, infine, non notare il faro che sorge proprio sul promontorio di Capo Vaticano, molto importante per la navigazione.

SPIAGGIA SANTA DOMENICA TRA LE PIU’ BELLE D’ITALIA (FOTO-CLICCA QUI)

Ciaramiti 3
Formicoli
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Chiesa Ricadi
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Chiesa San Nicolò
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Sentiero turistico Capo Vaticano
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Belvedere Capo Vaticano
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Belvedere

FESTE RELIGIOSE

San Zaccaria il 5 novembre; San Biagio si festeggia a San Nicolò il 3 febbraio; la festa di San Giuseppe è il 19 marzo a Orsigliadi e a Brivadi; la festa di Sant’Antonio ricorre il 13 giugno a Brivadi e a Ricadi, mentre, sempre a Brivadi, il giorno successivo (14 giugno) si celebra San Basilio; San Paolo ricorre nella frazione Ciaramiti il 30 giugno; il 2 luglio San Nicolò è in festa per la Madonna della Grazie; il 5 luglio si festeggia Santa Domenica nell’omonimo paese; San Michele si celebra a Lampazzone il 29 settembre; il 19 novembre San Martino a Orsigliadi; San Nicola a San Nicolò il 6 dicembre; Santa Lucia si festeggia il 13 dicembre a Barbalaconi e a Santa Domenica; il lunedì di Pasqua la Maria Santissima Lauretana a Santa Maria (tradizionale processione sulla spiaggia). Il Venerdì Santo si tiene inoltre una toccante processione con l’Addolorata e il Cristo Morto tra Brivadi e San Nicolò.

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Grotticelle
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Capo Vaticano
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Spiaggetta
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Belvedere
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Belvedere
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Belvedere
chiesa m.ss. lauretana santa maria
Interno chiesa Maria SS Lauretana (Santa Maria)
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Portone chiesa Santa Maria
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Chiesa Maria Ss Lauretana (Santa Maria)
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Abitazione centro storico di Brivadi
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Brivadi
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A Turri
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A Turri

PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI

Tantissime sono le iniziative organizzate nel corso dell’anno soprattutto nel periodo estivo per intrattenere i turisti ed offrire loro qualcosa di diverso dal mare. Famosa è la sagra della cipolla che si tiene nel mese di agosto ed il Premio Letterario Giuseppe Berto (13 agosto). Da ricordare tra le consuete manifestazioni che solitamente vengono realizzate sul territorio comunale: il Premio Sportivo Capo Vaticano e la rassegna teatrale presso il Teatro Marrana.

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Torre Marrana
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La costa di Santa Domenica
Tombe antiche scavate nella roccia nei pressi di santa Domenica
Tombe antiche scavate nella roccia nei pressi di santa Domenica
santa domenica di ricadi
Spiaggia Santa Domenica
santa domenica
Spiaggia Santa Domenica
formicoli
Spiaggia Formicoli

ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà

Il territorio di Ricadi possiede ben 13 km di spiaggia, tutti bellissimi, che rappresentano il cuore della cosiddetta “Costa degli Dei”.

Prodotto tipico di Ricadi è la cipolla rossa.  Quella vera. Questa coltura viene associata a Tropea ma, essendo il Comune di Tropea quasi privo di terreni dove coltivarla, è proprio a Ricadi, dove i terreni sabbiosi si prestano particolarmente, che si concentra maggiormente la coltivazione e si sviluppa il commercio.

Il noto scrittore veneto Giuseppe Berto, scomparso alcuni decenni fa, giunse a Capo Vaticano. Affascinato dalla bellezza di questi luoghi, decise di rimanervi per tutta la vita. Come lui hanno fatto tanti altri (personaggi famosi e non), perché non ci si può non innamorare di questo posto.

Il nome Capo Vaticano si pensa sia riferibile ad un luogo dove avvenivano dei vaticini, cioè veniva scrutato il futuro. Secondo la leggenda sul posto vivevano infatti sacerdoti e indovini (famosa è la profetessa Manto), conosciuti in tutta la Magna Grecia, ai quali si rivolgevano i naviganti (secondo la tradizione lo fecero anche Ulisse, Ercole ed Enea) prima di affrontare le insidie di Scilla e Cariddi.

Sullo scoglio del palombaro, una delle principali attrazioni di Capo Vaticano, cresce una palma particolare proprio sopra la roccia.

La notte di Natale, nelle frazioni del Comune, si usa accendere un falò all’uscita della messa notturna.

Si dice che la statua della Madonna presente nella chiesa in località Santa Maria sia rimasta incagliata in uno scoglio, di fronte alla spiaggia, dopo il naufragio di un’imbarcazione che la trasportava. Si racconta che i marinai la raccolsero e la misero in un vecchio fortino proprio sulla riva (dove oggi vi è la chiesa). La portarono quindi a Ricadi ma, si dice, durante la notte la sacra effigie tornò al proprio posto. Per questo  motivo lì venne costruita la chiesa.

Di un antico convento basiliano situato tra Brivadi e Orsigliadi, oggi rimane solo la statua di s.Antonio, custodita in una chiesa.

In  molte zone della nostra regione, ma soprattutto nei dintorni di Capo Vaticano, durante le feste paesane avviene il tradizionale “Ballo du camijuzzu” (ballo del cammello). Si tratta del ballo di un cammello, appunto, costruito con canne riempite di polvere pirica, all’interno del quale si mette una persona coraggiosa che lo anima ballando al suono di una tarantella particolare. In molti non distinguono tra “u camijuzzu” e “u cammellu”. Come ci ha spiegato lo storico Agostino Pantano, non si tratta della stessa cosa, anche se entrambi hanno delle similitudini importanti. U camijuzzu, cioè quello sopradescritto, ha le radici nella celebrazione della vittoria cristiana sui turchi. Il cammello, invece, è diverso dal primo, se non altro perché non vi sono fuochi artificiali attaccati ad esso (viene comunque fatto ballare per le strade). Rappresenta, secondo una vecchia tradizione, l’arabo che, solitamente su un cammello e accompagnato dal suono dei tamburi i quali avvisavano circa il suo passaggio, si recava in questi luoghi per riscuotere tributi.

Secondo la leggenda, fu Ercole a fondare sulle rive dell’attuale Comune di Ricadi un approdo chiamato Forum Herculis. Quel sito oggi si chiama Formicoli, ed è una delle più belle e affollate spiagge calabresi.

In località Lampazzone è ancora oggi attivo un mulino settecentesco. In altri centri del vibonese gli antichi mulini sono diventati ormai ruderi, quindi patrimonio storico. Ma quello di Ricadi ancora macina con le modalità adoperate anticamente, perciò ha un significato molto particolare.

Nella battaglia tra Sesto Pompeo e Cesare Ottaviano, quest’ultimo, sconfitto, si salvò a nuoto giungendo sulla spiaggia di Santa Maria. Secondo le ricerche effettuate da Agostino Pantano da qui raggiunse poi Hipponion (attuale Vibo Valentia). Ottaviano rimase sempre affascinato e attaccato a questo territorio.

Secondo Plutarco, Spartaco, il celeberrimo gladiatore che si mise a capo di una rivolta contro Roma, si rifugiò nel meridione d’Italia, esattamente nel Bruzio. Gli storici hanno poi cercato di individuare il luogo esatto in cui venne più tardi costruito il vallo di Crasso, che aveva lo scopo di delimitare l’area dove si trovava Spartaco. Ebbene, secondo lo storico Agostino Pantano, quel posto era proprio qui in provincia di Vibo Valentia. Il vallo, secondo lui, si trovava all’altezza di Monte Poro e Spartaco, quindi, si rifugiò proprio nella zona di Capo Vaticano.

In base ad un’antica tradizione, pare che Santa Domenica sia nata nella contrada Formicoli, luogo dove oggi sorge una chiesetta a lei dedicata. In fondo ad un pozzo scavato vicino alla chiesa si racconta che vi sia ancora l’orma del suo piede impressa su una pietra.

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Il faro di Capo Vaticano
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La punta di Capo Vaticano
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La costa di Capo Vaticano
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Capo Vaticano visto dal mare

La maggior parte delle informazioni contenute in questa pagina ci sono state fornite  da Agostino Pantano, storico del luogo: il primo ad aver scritto un libro (quindi una guida) sul comprensorio di Capo Vaticano.

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