Recupero e valorizzazione vitigni drapiesi

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Nell’ambiente agricolo vi è un patrimonio antico, di notevole valore, che tuttavia è spesso trascurato ed poco conosciuto. Ci riferiamo ai cosiddetti “frutti antichi e dimenticati”, vale a dire a quei prodotti che un tempo erano coltivati normalmente e che avevano particolari caratteristiche.

Negli ultimi anni, tuttavia, è rinato un crescente interesse proprio nei confronti di questi “frutti antichi e dimenticati”, in particolare da parte del mondo della ricerca scientifica, la quale valuta con grande attenzione le vecchie varietà, anche per un loro riutilizzo nell’agricoltura sostenibile e nelle biotecnologie.

Sembrano solo belle parole, ma forse questa volta nel territorio comunale drapiese dalla belle parole si potrebbe passare ai fatti.

Infatti, il 10 agosto (proprio mentre nella frazione Brattirò la popolazione era alle prese con la preparazione della  sagra del vino), il vicesindaco di Drapia Giuseppe Rombolà, con delega all’Ambiente ed all’Agricoltura – unitamente ai professori: Adamo Domenico Rombolà dell’Università di Bologna e il prof Bondada della prestigiosa Washington University, accompagnati dal dott. Bombai Giuseppe, biologo e Borsista dell’Università di Bologna e da un giovane imprenditore viti-vinicolo di Brattirò –  si è recato nel comune di Ferruzzano nella locride per far visita ad un campo di salvataggio e valorizzazione di viti autoctone reggine creato dal prof. Orlando Sculli, storico e amante della viticoltura calabrese.

L’idea è quella di creare  nel territorio comunale di Drapia un campo dimostrativo con viti autoctone del nostro territorio.

Si sta lavorando in tal senso ed il gruppo di ricerca guidato dal prof. Adamo Domenico Rombolà del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ha garantito tutto il supporto tecnico-scientifico nella realizzazione del campo dimostrativo.

In tal senso, nei prossimi giorni si recherà  e si fermerà per alcune settimane a Brattirò uno studente di nazionalità turca del gruppo di ricerca del prof. Adamo Rombolà.

Tale iniziativa, come detto, può rappresentare un’occasione per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione dei vitigni autoctoni del territorio drapiese. Di certo la presenza di esperti della coltivazione della vite e della produzione del vino potrà rappresentare un concreto incentivo in tale direzione.

La "gita" a Ferruzzano
La “gita” a Ferruzzano

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