Flavia Idà, arenese trapiantata negli Stati Uniti, dalla California riscopre e fa riscoprire la sua Calabria, attraverso la sua opera prima “The Iron and the Loom“, edito negli Usa dalla Hunt Press of Los Angeles.
La sua versione in italiano, già pronta, dal titolo “Il ferro e il telaio” è in attesa di pubblicazione in Italia. Il romanzo è ambientato nel XII secolo, al tempo della dominazione di Re Ruggero II il Normanno. Sullo sfondo di un amore per l’epoca impossibile, si intrecciano storia, bellezze, tradizioni, luoghi, riti, costumi ed arte di una Calabria che fu e che in gran parte continua ad essere.
Nata ad Arena, Flavia Idà studia all’Università Federico II di Napoli, seguendo corsi di Storia Medioevale con il prof. Ernesto Pontieri, massima autorità sul periodo storico in cui si svolge il romanzo. A 28 anni si trasferisce a San Francisco, dove prende prima a pieni voti la Laurea in Inglese e Scrittura Creativa, e in seguito il Master’s Degree. A San Francisco insegna Inglese e Scrittura Creativa, e oggi lavora come traduttrice e consulente per il Consolato d’Italia.
Nel dicembre del 2013 vede la luce “The Iron and the Loom”, che ottiene consenso e successo di critica in Usa. Tra le recensioni spiccano quella di Dianne Hales, autrice del bestseller “La bella lingua”, la quale descrive il libro come «una storia epica ed emozionante della sua terra che incanta»; di Daniel J. Langton, preside della facoltà di Scrittura Creativa della San Francisco University, secondo cui è «uno dei migliori romanzi scritti in America da donne che hanno trascorso gran parte della loro vita in Italia»; e di James Dalessandro, scrittore e regista, che parla di «un grande libro che, con meravigliosi ritratti d’Italia e avvincente senso del dramma, mi porta nel Paese che amo».
Un libro quindi che serve anche a far conoscere una terra che – come spiega l’autrice – «la maggior parte degli americani conosce poco», e che ha contribuito a sfatare il cliche che la Penisola termina a Roma e ricomincia a Messina.
Il fulcro del romanzo, ambientato nella Tropea del 1136, è l’amore contrastato tra la protagonista Kallina d’Àrgira, figlia di pescatore e maestra delle arti del telaio, ed il governatore della città Dàlibor d’Hancourt, entrambi oppressi da una vita non scelta, i quali dapprima divisi dalla loro condizione sociale si uniranno in un legame che sfida ogni distinzione. Le loro vicende si svolgono sullo sfondo di un dettagliato quadro nel quale, al di là di ogni campanilismo, Flavia Idà ha inserito quante più caratteristiche della Calabria le fosse possibile, prendendosi la libertà, come solo gli artisti fanno, di spostare elementi da una località all’altra, ad esempio la caccia al pescespada, traslata da Bagnara a Tropea.
L’autrice riesce così a descrivere tante città e tanti paesi in uno.
Dunque storia e fantasia, cultura e tradizioni, luoghi e personaggi, amore e dramma: ingredienti chiave per un libro che avrà successo anche da noi se qualche editore con la E maiuscola trovasse il tempo per leggerlo.
Complimenti all’Autrice per aver scritto questo emozionante romanzo, meraviglioso e superbo. Autrice, sicuramente in possesso di un grande dono della natura: lo Scrivere. Autrice che, con questo romanzo, ha portato notorietà e luce positiva alla nostra Calabria negli Stati Uniti. Il romanzo è promosso dalla Idà anche sul suo sito web: www.flaviasvoice.com.
Al seguente indirizzo sono disponibili i primi 4 capitoli in lingua italiana:
http://flaviasvoice.com/pages/books/the_iron_and_the_loom-it.php
Ed è già pronto “The names of heaven” (“I nomi del cielo”), che sarà pubblicato nel prossimo ottobre dalla stessa casa editrice americana Hunt Press.
Torino, 12 luglio 2014 – Domenico Capano.