Ho appena ricevuto dall’ufficio ragioneria del comune di Tropea l’attesa comunicazione di riscontro alla richiesta di rendicontazione sulla tassa di soggiorno che avevo inoltrato quale settimana addietro.
La formale certificazione che mi è stata fornita ha confermato il dato che già conoscevo e che avevo pesantemente stigmatizzato sottoponendolo alla pubblica attenzione.
Effettivamente il gettito proveniente dalla tassa di soggiorno è stato utilizzato per finalità certamente estranee alla stessa così da tradirne lo spirito e, per come avevo già evidenziato, il solenne impegno assunto con gli operatori del settore.
I dati che mi sono stati forniti sono molto eloquenti: su € 302.419,00 effettivamente incassati, € 136.000,00 sono stati stanziati per coprire i costi della pubblica illuminazione, € 40.000,00 per la variante all’ascensore, € 15.00.00 per l’acquisto di parcometri, € 10.000,00 per la segnaletica, € 43.000,00 per attività culturali, € 15.000,00 per il Wi-fi, € 18.000,00 per il turismo, € 5.000,00 per la biblioteca, € 4.000,00 per il verde pubblico ed ulteriori € 4.000,00 per l’arredo urbano. Ebbene, tralasciando gli € 15.000,00 previsti per il sistema Wi-fi, tutte le altre previsioni di spesa sono totalmente estranee allo spirito della tassa di soggiorno, comprese quelle voci che a prima vista sembrerebbero rientrarci. In effetti, le spese previste per segnaletica e parcometri andavano coperte con i ricavi provenienti dalle soste su aree blu e dalle contravvenzioni, gli stanziamenti per l’arredo ed il verde urbano sono di € 2.000,00 inferiori rispetto a quelli dell’anno precedente, quelli per il turismo sono crollati dagli € 40.000,00 del 2012 ad appena € 18.000,00, la spesa prevista per la biblioteca è rimasta invariata, mentre l’unico capitolo di spesa che ha avuto un incremento è stato quello sulla cultura passato dagli € 15.00,00 del 2102 agli € 43.000,00 del 2013.
Dunque, per come è facile da intuire, le somme da destinare al turismo, quindi allo sviluppo ed alla crescita, hanno tappato buchi di bilancio poiché anche quelle previsioni di spesa che sembrerebbero avere attinenza con la ragione della tassa (verde, arredo, biblioteca) sono rimaste invariate per il 2013 quando, addirittura, non sono state tagliate.
Le stucchevoli e mistificatorie dichiarazioni fatte da qualcuno, testimoniano, quindi, qualora ce ne fosse il bisogno, un’evidente ignoranza rispetto all’attività amministrativa svolta ovvero la solita e semplice mala fede.
Avv. Giovanni Macrì