Tassa soggiorno Tropea, l’idea di Macrì

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nino macri (2)Ho accennato nei recenti comunicati stampa alla tassa di soggiorno stigmatizzando l’uso improprio che ne è stato fatto dall’amministrazione decaduta. Ritengo oggi doveroso approfondire l’argomento e fare un cenno alla nostra proposta elettorale.

Come ho avuto modo di rilevare, la passata amministrazione ha impiegato buona parte dei proventi della tassa di soggiorno in spese che, a mio giudizio, sono totalmente inappropriate così da tradire la ratio della legge istitutiva dell’imposta, lo stesso regolamento comunale che la riproduce e la applica, e – aspetto se possibile assai più grave – la parola data agli operatori del settore. Ricordo, infatti, il solenne impegno assunto con gli stessi di gestire i proventi di concerto e, cosa ovvia, in interventi a favore del turismo.

Effettivamente, i compianti amministratori, interpretando in modo estensivo ed  errato (a mio modo di vedere) il disposto dell’art. 4 del D.Lgs. 23/2011 a mente del quale: “Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonchè interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonchè dei relativi servizi pubblici locali.”, hanno utilizzato buona parte del gettito per coprire buchi di bilancio “ordinari” (per esempio la spesa per la pubblica illuminazione già pagata dal cittadino con la TARES 2013 ossia con l’imposta che comprende i c.d. servizi indivisibili) ovvero per finanziare il completamento di opere pubbliche già appaltate e per le quali esistono altri stanziamenti, eventualmente incrementabili ricorrendo ad altro tipo di copertura.

In altri termini, si è fatto di tutto salvo che turismo.

Ebbene, anticipando una parte del nostro futuro programma elettorale, mi preme evidenziare da subito la nostra coerenza rispetto allo spirito della  tassa di soggiorno quindi l’impegno a che il relativo introito venga esclusivamente destinato in opere e servizi per il turismo. Con gli amici coinvolti abbiamo già pensato di suddividere l’entrata, che a nostro avviso potrebbe attestarsi sul mezzo milione di euro, in quattro grandi capitoli di spesa.

  1. Decoro urbano (verde pubblico, modesti interventi di manutenzione, pulizia).  I servizi inerenti, la cui ricaduta sul turismo è innegabile, potrebbero essere svolti ricorrendo a cooperative sociali di tipo “B”, ossia a quella aziende non profit che si propongono di inserire nel modo del lavoro persone svantaggiate  (gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, gli ex degenti di istituti psichiatrici, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiari, condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione). Tale linea di intervento potrebbe, peraltro, trovare sponda e quindi ulteriori aiuti economici, nel Ministero dell’Interno e nella Regione che proprio in questi giorni, per bocca dell’instancabile assessore Salerno, ha dichiarato di volersi impegnare concretamente in direzione del reinserimento lavorativi degli ex detenuti .
  2. Interventi di recupero del centro storico. Altra quota percentuale del gettito potrebbe essere destinata in contributi alle imprese ed ai privati perché si adeguino a quelle che sono (o saranno) le norme del regolamento comunale in materia di impatto estetico degli impianti tecnologici nel centro storico. Tale forma di sussidio, estensibile ad  ulteriori campi, condurrebbe, per esempio, alla graduale sostituzione degli impianti di condizionamento con motore esterno a visita con quelli monoblocco. Analogo discorso per le canne fumarie, insegne, arredi e così via. 
  3. Interventi di promozione turistica. Attraverso tale capitolo, di concerto con gli operatori del settore, si potrebbero alimentare in modo serio quegli interventi di promozione turistica (partecipazione a fiere, portale internet, manifestazioni culturali di vario genere) necessari per migliore la comunicazione e l’offerta.        
  4. Opere e servizi per il turismo. Altra importante quota potrebbe essere destinata a lavori pubblici di modesta portata, acquisto di beni e di servizi per il turismo. 

Ovviamente, ho semplicemente ritenuto di abbozzare un’idea che, aperta ad ogni forma di contributo, verrà presto meglio discussa ed approfondita all’interno del nostro  gruppo per poi essere inserita in modo compiuto nel programma di governo cittadino che ha l’aspirazione di voler essere molto concreto e realizzabile: un’agenda di impegni con scadenze e responsabilità precise.

Avv. Giovanni Macrì

 

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