Gli scatti del vibonese Gianfranco Ferraro, “maestro della luce”

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Gli scatti antropologici del vibonese Gianfranco Ferraro approdano allo SpazioBAM di Montevarchi, in provincia di Arezzo, dal 9 al 23 febbraio. La mostra fotografica dal titolo “Tra noi e gli ultimi” fissa sulla carta istantanee di vita quotidiana raccolte in giro per il Mondo. Scatti duri, poetici, realistici e mai critici raffiguranti le realtà etniche di Uganda, Etiopia e Nigeria.

Gianfranco Ferraro

“È un miracolo che un’immagine di una frazione di secondo, rubata alla banalità del difficile vivere quotidiano, possa travalicare i confini della resistenza che opponiamo al dolore, della distanza che usiamo frapporre tra noi e gli ultimi”.

È di Maurizio Piazza la frase ripresa dall’artista calabrese Gianfranco Ferraro per descrivere il meraviglioso viaggio intrapreso in terra d’Africa e tradotto in scatti in una mostra fotografica dal titolo “Tra noi e gli ultimi”, ospitata presso lo SpazioBAM di Montevarchi, comune sulle rive dell’Arno, dal 9 al 23 febbraio. Racconti di vita etnica, istantanee di quotidianità chiamate a ripercorrere le tappe di un viaggio umano, oltre che geografico, fatto dal fotografo in Uganda, Etiopia e Nigeria.

“E’ impossibile ricordare i nomi dei villaggi, sono veramente tanti e impronunciabili, come impronunciabile è anche lo stato d’animo che mi ha accompagnato in questa ricerca, un sentire contrassegnato da una serie di pensieri quasi ossessivi, che tutt’ora mi abitano ogni qualvolta riguardo queste fotografie e rivivo quei luoghi dentro di me. Possono, la poesia e la bellezza, la nobiltà e la fierezza, albergare nel sudiciume, nella miseria più disperata, o in uno sguardo divorato dalle mosche? Cos’è che brilla in quegli occhi nonostante tutto? È forse il fatto che quegli stessi sguardi hanno dato origine alla nostra progenie, o hanno inventato la musica. O forse si tratta di un nostro senso anomalo di appartenenza, solo perché di quella nobile disperazione ci sentiamo responsabili”, commenta il fotografo.

Gianfranco Ferraro nasce a Vibo Valentia nel 1975. La passione per la fotografia arriva fin da subito, alla tenera età di otto anni quando, da bambino irrequieto, arriva nella bottega di un fotografo. Inizia così a scattare le sue fotografie e all’età di sedici anni realizza il suo primo servizio.

Il mondo, in tutte le sue sfaccettature umane, è il suo soggetto preferito tant’è che crescendo si dedica principalmente alla fotografia di reportage, di scena e commerciale.

Come egli stesso ama sottolineare, il termine “fotografia” indica in sé la capacità di “disegnare con la luce”. Bianco e nero. Luce ed ombra. I suoi volti d’Africa perdono così le tinte tipiche di quella popolazione per approdare ad un gioco tenue ed ammaliante, monocromo ed emozionante.

Per la sua riconosciuta versatilità artistica, gli viene affidato l’incarico di fotografo di scena per il film “Un Mondo d’Amore” di Aurelio Grimaldi e per i cortometraggi “Solo i Sogni Sono Veri” di Francesco Di Leva e “Giganti” di Fabio Mollo. Dirige la fotografia del corto “Deformazione” dell’emergente regista Giuliano Picciotto. Realizza molti servizi fotografici per aziende, campagne pubblicitarie e copertine di riviste. Recentissimi sono i suoi scatti per il calendario Eni (Versalis) di quest’anno. Riceve nel 2010 il Qip (Qualified Italian Photographer), oltre a diversi premi di riconoscimento nella manifestazione “Nikon Contest. Professional Awards 2010” organizzata dal Fiof, svoltasi ad Orvieto. E ancora,  nel 2011 riceve ben otto riconoscimenti nella manifestazione“R-Evolution Barletta. Professional Awards 2011” e nel 2012 risulta vincitore assoluto, sempre ad Orvieto, nello stesso concorso del 2010,  portando a casa ben venti awards nelle diverse categorie. Diverse sono, inoltre, le pubblicazioni in libri e riviste, tra cui “Limen” (rivista di economia, arte e cultura), “Qip Two Thousand Ten Selection”, ” Potpourri Magazine” (fotografia arte e cultura), “La luce e la sceneggiatura” edito da A.i.c. (Ass. Italiana Autori della Fotografia Cinematografica).  Quindi, espone con il titolo “Ascoltare Immaginare” presso la biblioteca comunale di Vibo Valentia; “Gente del Sud” presso la scuola di fotografia Sikanie di Catania; “I Carbonai” nel Festival della Creatività Ecosostenibile a Pizzo Calabro;  “Racconti Italiani” in occasione della festa per l’Unità d’Italia, a rappresentare la Calabria, in una mostra itinerante per la penisola insieme ad altri artisti.

Tanti sono i premi e numerosi i riconoscimenti per un maestro della luce che non si stanca mai di cercare nella sperimentazione evolutiva e nell’indagine continua nuovi stili fotografici capaci di fondere tecnica e creatività anche per ricordare, attraverso una fotografia in bianco e nero, tutta quella sofferenza lontana ed estranea che quotidianamente cerchiamo di dimenticare.

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