In occasione dell’iniziativa “Apertamente. Il Gusto fa scuola”, promossa da Confindustria-Federalimentare e incentrata sui temi dell’educazione e dell’informazione alimentare, il gruppo Callipo ha aperto le porte del suo stabilimento di Maierato alla stampa e ad alcune scolaresche.
Anche io ho risposto con piacere al cortese invito di Stefano Mandarano, responsabile dell’Ufficio Stampa del Gruppo Callipo, per cui ieri ho partecipato all’iniziativa assieme ad alcuni miei colleghi giornalisti e ad un gruppo di studenti di Casabona (Kr).
La visita guidata è durata un paio d’ore. Per prima cosa ci hanno “imbacuccato”, tipo medici che stanno per entrare in sala operatoria. Ogni minimo accorgimento è stato predisposto con cura e professionalità, a dimostrazione di quanto sia importante ogni cosa, anche la più banale, per quest’azienda, vero e proprio fiore all’occhiello del vibonese e della nostra regione.
Accompagnati da Alessandro Fenaroli, responsabile del settore Produzione, il quale ci ha fatto da Cicerone, abbiamo “percorso” e “toccato con mano” tutte le fasi della lavorazione del tonno, muovendoci tra le varie “sale” dell’enorme capannone della Callipo.
I tonni, che giungono a Maierato in dei cassoni, prima vengono decongelati, poi si procede al taglio, oltre che naturalmente al lavaggio. Si passa quindi alla cottura all’interno di forni mastodontici. Una volta terminata quest’ultima fase il tonno deve “sostare” per un determinato lasso di tempo per raffreddarsi e “riposare”. Dopodiché si procede alla pulitura ed alla selezione dei “pezzetti” di tonno che successivamente verranno inscatolati.
Il tonno, cosa che non sapevo prima, più invecchia più diventa buono, nel senso che più stagiona e meglio è. Se aprissimo una scatoletta poco dopo l’inscatolamento o comunque dopo pochi giorni, ci ritroveremmo un prodotto non proprio buono, un pesce non particolarmente saporito. Solo il tempo conferisce infatti ad esso le caratteristiche organolettiche migliori. E questo lo sanno bene alla Tonno Callipo, non a caso il loro prodotto è sinonimo di qualità. La scelta dei “pezzi” da inscatolare è veramente meticolosa. Se non vengono rispettati una serie di requisiti non si possono confezionare col marchio Callipo.
Il gruppo vende in Italia poco più del 90% della sua produzione ed il resto all’estero. Innova di continuo i suoi prodotti sperimentando nuove squisitezze: tonno con i carciofi, con la ‘nduja, con i pomodori secchi, etc.
Tutto questo che vi sto raccontando l’ho, naturalmente, visto con i miei occhi presso lo stabilimento.
Al termine della visita all’interno del capannone, la dott.ssa Anna Laura Orrico, responsabile CSR del gruppo, ha illustrato ai ragazzi, in un’apposita sala dello stabilimento, circa i diversi aspetti nutrizionali e qualitativi del tonno, oltre che sulle informazioni necessarie a leggere correttamente un’etichetta e ad effettuare sempre la scelta alimentare più sana. La stessa Orrico ha parlato anche delle altre attività del gruppo che negli ultimi anni ha iniziato a produrre gelati (in un altro stabilimento) ed ha aperto un resort, Villa Popilia, costruito seguendo criteri di sostenibilità. Senza dimenticare l’impegno del patron, Pippo Callipo, nello sport, dove la squadra di Volley che porta il nome dell’azienda è l’unica del sud Italia a militare nel campionato di serie A1 e nelle cui giovanili militano una moltitudine di ragazzi che possono crescere così in modo sano praticando sport, lontano dai pericoli della strada.
Proprio mentre la visita stava per concludersi è giunto in sala, a sorpresa, Pippo Callipo, il quale, nel ringraziare tutti, ha voluto sottolineare ciò che avviene preliminarmente alla lavorazione, cioè le fasi della pesca del tonno, molto faticosa, e quanto sia importante mettere passione in ogni cosa che si fa. Il successo del suo gruppo, ha tenuto a precisare Callipo, è merito di tutti coloro che lavorano nella ditta. “In Italia e all’estero, quando si parla di qualità si parla di noi, anche se non siamo l’azienda più grande- ha affermato Callipo- questo ci inorgoglisce -ha aggiunto.” Rivolgendosi, infine, ai ragazzi ha detto loro: “Tenete alti i valori e l’appartenenza a questa terra”.
Mario Vallone