Dario (Brunori)

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A casa mia non abbiamo mai seguito il Festival di Sanremo.

Non ci piace, non ci emoziona.

Personalmente sulla manifestazione canora ho un’idea – per così dire – molto “deandreiana” e “gucciniana”.

Ma quest’anno non posso, comunque, non invitare coloro che visitano costantemente il mio blog a sostenere il cantautore calabrese “Brunori Sas”: votate, votate, votate per lui!

Nei miei anni universitari senesi assieme a Dario (Brunori) ho condiviso parecchi momenti.

Non eravamo amici intimi, ma frequentavamo lo stesso gruppo e ci vedevamo spesso.

Recentemente a Capo Vaticano, Dario, ospite di una manifestazione vitivinicola-culinaria, ha incontrato Mimmo Farfaglia, il quale studiava con noi a Siena; i due si sono riconosciuti e Dario si è ricordato dei fratelli Vallone di Brattirò ai quali ha mandato i saluti, come pure di Antonio Giugliano (di Matera), nostro fratello aggiunto.

Erano i primi anni 2000. Lui, svogliatissimo studente di Economia, 4 anni più grande di me; io studente di Scienze Politiche: ci incontravamo non di rado per le strade della piccola cittadina toscana e abbiamo disputato insieme innumerevoli partite di calcetto e calcio a sette nei campetti senesi. Sicuramente sarà venuto pure da noi per vedere qualche partita. A quei tempi, avevamo sia Telepiù che Stream e casa nostra era sempre sold-out durante le gare importanti di campionato.

Lo ricordo, nell’aspetto, molto diverso da come è adesso, quasi irriconoscibile: capelli neri lunghi e gonfi, spesso legati; un po’ in sovrappeso; quasi sempre senza occhiali (almeno in campo); terzino sinistro pur essendo di piede destro, lento e compassato sul terreno di gioco ma vogliosissimo di lottare e superconcentrato.

Un piccolo aneddoto legato a Sanremo che proprio in questi giorni mi è tornato in mente.

Anno 2001, febbraio. Eravamo un gruppo di ragazzi e ragazze in una stessa casa a chiacchierare allegramente e alla tv davano la serata conclusiva del festival. Era quasi mezzanotte e si stava per esibire Elisa, da pochi minuti eletta vincitrice del concorso con il brano “Luce”.

Dario, con la sua consueta ironia, prende la parola e “zittisce” tutti: “Silenzio, per favore, momento storico:  ascoltiamo la canzone che ha vinto Sanremo e che da oggi in avanti sarà un tormentone!”.

Ebbene, 24 anni dopo, chi l’avrebbe mai minimamente immaginato che lo stesso Dario sarebbe stato sullo stesso palco, stasera, e addirittura ambire alla vittoria?!

Grande Dario.

Sanremo non mi piace, non l’ho mai seguito, ma non posso stasera non (ri)vedere la tua esibizione e vorrei tanto vincessi tu!

MarioVallone

 

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