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Cos’è e come è nato il 5xmille

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Cos’è e come è nato il 5xmille

Il 5xmille è una misura fiscale che consente ai contribuenti italiani di destinare una quota di imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) agli Enti non profit e alle iniziative sociali dei comuni di residenza al momento della dichiarazione dei redditi. Si tratta di un’azione completamente libera e volontaria, che non costa nulla e che rappresenta semplicemente un gesto solidale per sostenere cause benefiche e di rilevanza sociale.

Prima di decidere se e a chi destinare questa somma, è possibile ottenere maggiori informazioni sul 5xmille direttamente online e scoprire l’elenco dei beneficiari ammessi presso l’Agenzia delle Entrate.

La storia del 5xmille in Italia

Siamo nel 2006 quando, tramite la Finanziaria, venne introdotta per la prima volta e in via sperimentale la misura fiscale del 5xmille. Inizialmente questa prevedeva la possibilità di destinare parte della propria imposta IRPEF solo ad alcune categorie di beneficiari: le Onlus e le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale (iscritte nei registri nazionale, regionale o provinciale), la ricerca sanitaria, scientifica e universitaria e le attività sociali svolte dai Comuni.

A queste, nel 2007, vengono aggiunte le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono una rilevante attività di interesse sociale e sono in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI e, nel 2012, le attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.

Nel 2008 viene previsto l’obbligo, per gli enti beneficiari, di redigere un rendiconto e una relazione illustrativa relativi all’utilizzo delle risorse ricevute, mentre nel 2020 viene completato il processo che disciplina le modalità e i termini per l’accesso alla distribuzione del beneficio. Il 5xmille viene ufficialmente stabilizzato, nel sistema fiscale italiano, con la legge di stabilità del 2015.

Perché è stato introdotto il 5xmille in Italia

La misura fiscale del 5xmille, che offre ai contribuenti la possibilità di destinare una quota pari allo 0,5% del proprio IRPEF a enti no profit, nasce per rendere ogni cittadino partecipe attivo di iniziative sociali e benefiche e di poter supportare cause importanti in tutto il mondo senza ulteriori carichi sulle proprie finanze.

Il 5xmille permette infatti di scegliere liberamente a chi destinare questa somma, semplicemente firmando l’apposita casella e inserendo il codice fiscale del beneficiario nei moduli della propria dichiarazione dei redditi (730, Unico o CU per chi non è tenuto alla presentazione della dichiarazione) in modo completamente gratuito. Qualora si decidesse di non destinare a nessuno il 5xmille, questo deve essere comunque saldato e viene versato nelle casse dello Stato.

Si tratta quindi di un gesto che non costa nulla, ma vale molto: per gli enti beneficiari, rappresenta infatti un contributo di enorme importanza per mettere in campo numerose attività dall’impatto concreto. Il 5xmille, inoltre, si somma ad altre due misure a cui i contribuenti hanno diritto: l’8xmille (a sostegno dei culti religiosi) e il 2xmille (a favore dei partiti politici).

Il reale valore del 5xmille in Italia – H2

Per gli Enti no profit che lo ricevono, il 5xmille rappresenta uno dei principali strumenti con cui finanziare i propri progetti. Trattandosi di Associazioni senza scopo di lucro, ogni piccolo contributo è importante per portare avanti la missione perseguita e ottenere risultati concreti. Senza questi aiuti, le attività di medio e lungo termine rischiano infatti di essere compromesse o di non risultare sufficientemente efficaci. Il 5xmille è quindi una forma di sostentamento e raccolta fondi indispensabile per tutti gli Enti non profit che fanno del bene in Italia e nel mondo, mentre per i cittadini rappresenta un gesto solidale che non pesa nulla, ma che può davvero fare la differenza.

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