Le più antiche chiese di Brattirò centro – ma è meglio definirle luoghi di culto – di cui si tramanda memoria furono: la prima in una abitazione tutt’ora esistente, in via Armando Diaz n°2.
Mi raccontava il teologo don Francesco Pugliese che lì c’era un tabernacolo scavato nel muro di pietra che costituiva una parete; la seconda era una “chiesetta” in una casa attigua e tuttora esistente, consacrata a San Paolo.
Fu questa, poi, la casa di mastro Michele Macrì, un valente falegname di Spilinga, che sposò una donna di Brattirò, Speranza Nicolina (1913-1994).
Poi c’è la “Chiesetta di sutta Sant’Anna”, situata all’angolo in cui la stradina che porta alla fiumara e a Spilinga si interseca con una stradina che porta in località “Curtisi” e “Giorgi”. Sopra la porta si legge la scritta: “Santa Maria dei Suffraggi. Rifugio dei peccatori. Pregate per i morti. 1924”.
Ma l’anno 1924 è quello del restauro.
È molto piccola e al centro ha un altare sormontato da un quadro della Madonna col Bambino, due angeli e persone oranti.
Pasquale Vallone