Tanto partecipata quanto emozionante la serata in ricordo del dott. Pasquale Vallone tenutasi il 16 agosto in piazza a Brattirò di Drapia.
L’incontro, promosso dal prof. Saverio Di Bella e da altri studiosi amici del defunto in collaborazione con il comune di Drapia, è stato articolato in due fasi.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Porcelli, ha consegnato delle borse di studio intitolate al medico Vallone a tre ragazzi delle scuole medie di S. Angelo: Raffaele Rombolà, Roberta Costa e Vanessa Carlino.
Ha letto le motivazioni l’insegnante Francesco Rombolà, il quale ha ricordato Pasquale Vallone definendolo “un gigante” per Brattirò, mettendo in evidenza anche la figura della moglie di quest’ultimo, Sarina Rombolà, anche lei docente, deceduta qualche anno fa, donna umile sempre vicina al marito ed alle problematiche della comunità.
Successivamente si è aperto un dibattito cui hanno partecipato, oltre al primo cittadino: Saverio Di Bella, Antonio Pugliese, Sergio Meligrana, Teofilo Ruffa, Agostino Gennaro.
Ha coordinato il tutto, con continui e toccanti riferimenti letterari, il giornalista Nicola Rombolà.
Ogni relatore ha toccato un punto diverso riguardo al personaggio al centro della serata.
Don Sergio Meligrana ha concentrato la sua attenzione sull’opera meritoria di Vallone il quale, attraverso le sue documentate ricerche – basate spesso su fonti provenienti dai registri parrocchiali – ha lasciato alle nuove generazioni un patrimonio ricco e rilevante.
Antonio Pugliese ha collocato il compianto Vallone all’interno di un excursus storico riguardante Brattirò come paese che nel corso dei decenni ha avuto un numero enorme di laureati, specie in medicina, che hanno dato lustro alla comunità. Vallone è stato uno dei primi; il primo proveniente da una famiglia umile. Quando non vi era ancora la medicina specialistica (o meglio, non si era ancora sviluppata capillarmente), per quel che concerne le grosse problematiche mediche, in paese – ha sottolineato Pugliese – ci si rivolgeva sempre a lui, persona preparata e affidabile che mai ha negato il suo aiuto.
Saverio Di Bella, che conosceva bene Vallone sia come medico ma soprattutto come ricercatore, ha avuto parole di elogio per il protagonista della serata, inserendo la sua vita all’interno di un discorso storico-storiografico ben più ampio ponendolo come esempio di una generazione che partendo dal nulla – dal villaggio locale – è riuscita ad affermarsi attraverso enormi sacrifici – fino al villaggio globale.
Un emozionato Teofilo Ruffa ha arricchito il suo significativo contributo ornandolo di aneddoti: ne è venuta fuori tutta l’umanità del Vallone nell’esercitare la sua professione e tutta la sua capacità di farsi apprezzare.
E’ stata quindi la volta di Agostino Gennaro, il quale si è soffermato sul Vallone “scienziato” che nel corso dei decenni, collaborando con vari istituti e con docenti di altissimo livello ha dato il suo supporto alla grande scienza, talvolta anche ospite di importanti convegni in giro per il mondo.
Poi è stata la volta del figlio Mario che di professione fa l’editore e che ha pubblicato buona parte dei 20 libri scritti da padre.
Nel ringraziare tutti ha ripercorso la vita del caro scomparso, non solo la figura di medico sempre pronto ad aiutare chiunque 24 ore al giorno 7 giorni su 7, ma anche come membro di una comunità, sempre in prima fila quando vi era da affrontare una problematica collettiva oppure gestire importanti avvenimenti del paese.
Infine ha preso il microfono Pippo Laria, neo presidente del Rotary Club di Tropea, amico stretto di Vallone col quale in passato aveva organizzato diversi incontri culturali all’interno dei quali si era sempre contraddistinto per estrema serietà e dedizione.
Una bella serata. Davvero commovente. Un omaggio ad un grande personaggio.
Di seguito il video completo, diviso in cinque parti.
