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“L’acqua du Poru”

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Di seguito un brano del libro di Maria Putruele “Fiume di parole (solo tracce di me)”, terzo volume che l’autrice pubblica con il mio marchio Mario Vallone Editore.

“L’acqua du Poru”

Ogni tanto, spolverizzando i cassetti della memoria, ci accorgiamo che alcuni ricordi, che credevamo morti e sepolti, invece, rimasti impigliati negli anfratti, sono stati custoditi gelosamente.

Oggi sono riaffiorati quelli che mi portano a raccontare dell’acqua del Poro (“L’acqua du Poru”).

Il territorio in cui sono nata e cresciuta non possedeva acqua a sufficienza per il fabbisogno della popolazione e per irrigare i campi e i terreni particolarmente asciutti coltivati a cereali, canapa, lino e fienagione che non richiedevano acqua.

Verso gli anni ’50 del secolo scorso (l’hanno preciso no lo ricordo), un Consorzio di bonifica ha disposto la distribuzione di acqua ad uso irriguo dal Poro alla marina, per chi la richiedeva. L’acqua veniva incanalata presso “U Passu Muratu” (Piana di Monte Poro), scendeva giù verso la marina, passando sull’arcata nella località “Salve Regina”, per gettarsi poi nella fiumara di “Raci” sotto Spilinga; quindi veniva deviata dietro la frazione Panaia e incanalata verso tutte le frazioni del comune di Ricadi. Anche mio padre ha fatto richiesta dell’uso di quest’acqua provvidenziale, che ci ha permesso la coltivazione di piante fino a quel momento altrimenti impossibile da realizzare. Ognuno poteva usare l’acqua per un certo numero di ore, e il turno poteva capitare di giorno oppure di notte. Allora ecco, da ciò, campi rigogliosi di mais, ortaggi di ogni genere e barbabietole da zucchero presero il posto delle colture praticate fino a quel momento. L’acqua, ad intervalli regolari di tempo, passava da un campo all’altro portando così benefici ai coltivatori. Quando il turno d’irrigazione capitava di notte era una vera e propria avventura: ci si doveva attrezzare con stivali e lanterne per seguire e correggere il corso dell’acqua nei solchi. Tanta fatica, notti insonni e tanta speranza in un raccolto abbondante di quei prodotti che senza l’acqua del Poro non sarebbe stato possibile ottenere dalla terra. Conservo ancora la lanterna a petrolio che usava mio padre e alla quale ho riservato un posto speciale sullo stipetto della cucina proprio di fronte al posto in cui mio padre si sedeva a tavola. Spesso il mio sguardo cade su questo lume e mi fa venire a galla tanti cari e preziosi ricordi.

Maggiori informazioni sul libro al seguente link: vai alla scheda.

Per acquistare il libro avete diverse possibilità.

  • Coloro che risiedono nel circondario di Tropea-Capo Vaticano possono recarsi presso la mia sede, a San Nicolò, in Via Vaisette (accanto bar Shaker).
  • Coloro che vivono fuori, compresi residenti in area UE, possono adoperare il mio sito, completando l’ordine alla seguente pagina: vai alla scheda.
  • Il libro, ovviamente, è disponibile anche su una miriade di store online tra cui Amazon: Putruele su Amazon (cliccate sulla “dicitura “nuovo” nel box a destra della copertina).
  • Potete anche recarvi in una libreria nel territorio italiano e fornire titolo e nome autore o editore, oppure il seguente codice: 9788831985918. In quest’ultimo caso disponibilità e reperibilità dipende molto da fornitore delle singole librerie, ma se libraio è esperto sa bene come fare per farvelo avere.
  • Altro metodo, riservato soprattutto a coloro che non hanno dimestichezza con acquisti online è contattare direttamente il sottoscritto tramite email, telefono, whatsapp, messenger (nel banner in basso a destra vi sono tutti i miei contatti).

MarioVallone

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