Un “brano” del libro “Schegge…” di Pasquale Vallone:
FESTA I SANTU ROCCU. A circa un chilometro e mezzo dall’abitato di Brattirò, c’è una chiesetta dedicata a san Rocco. Si trova nell’omonimo bivio da dove si va, girando a sud verso Tropea e girando a nord verso Vibo Valentia. È nel comune di Drapia, in agro di Gasponi. Ogni anno, il 16 agosto, si celebrava la festa.
San Rocco nacque in Francia a Montpellier, intorno al 1350 e morì a Voghera il 16 agosto 1379. Fu un pellegrino e taumaturgo ed è invocato come protettore dalla peste. È raffigurato con un tabarro o mantello con un relativo tabarrino, una mantellina di ridotte dimensioni posta sopra il lungo tabarro, con funzione protettiva delle spalle e del tronco; un cappello, solitamente non indossato ma posto alle spalle; un bastone che richiama i lunghi viaggi compiuti; una borraccia per l’acqua appesa al bastone o a un fianco; una conchiglia da usarsi per attingere l’acqua. Porta i segni della peste il cui elemento distintivo è una piaga, solitamente sulla coscia. Dal lato del cuore una croce per indicare l’angioma a forma di croce che aveva sul petto dalla nascita e che fu l’elemento in base al quale fu riconosciuto dalla nonna materna quando fu sepolto. Ai lati del santo c’è un cane il quale reca in bocca un pezzo di pane che serviva a nutrire il santo durante la malattia. San Rocco è stato un grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, nel segno del volontariato. Pare che il culto sia stato diffuso dai Terziari francescani, soprattutto nel Regno delle due Sicilie dove alcuni Borbone furono guariti per sua intercessione.
La mattina c’era la messa cantata, celebrata dal prete di Gasponi e partecipata da qualche centinaio di persone, in gran parte provenienti da Brattirò e da Gasponi, ma anche da Caria, da Drapia e dalle campagne vicine.
Il “sagrato” era la strada adiacente, allora non molto trafficata. C’erano alcune bancarelle di giocattoli e mostaccioli. Nel tardo pomeriggio alle sette c’era la processione, con l’accompagnamento di una banda musicale, quasi sempre la Banda di Tropea del mitico “Masciu Nuzzu”.
Il tragitto era un tratto della strada provinciale Vibo-Tropea, a salire fino alla località Sant’Agata (Santagasi) e, a scendere, fino alla curva i Vizzuni.
La sera c’era il cinematografo, ossia la proiezione di un film che avveniva in un grande spiazzo di terra, di fronte alle chiesetta, dove oggi c’è lo stabilimento della Santagata. Si partiva a piedi e ognuno portava una sedia da casa per assistere, comodamente seduto, alla proiezione.
Noi bambini ci sedevamo per terra in quel terreno con la stoppia detto ristucciata.
Pasquale Vallone
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- Coloro che risiedono nel circondario di Tropea-Capo Vaticano possono recarsi presso la mia sede, a San Nicolò, in Via Vaisette (accanto bar Shaker) oppure al Bar La Piazzetta della Lince di Brattirò.
- Coloro che vivono fuori, compresi residenti in area UE, possono adoperare il mio sito, completando l’ordine alla seguente pagina: vai alla scheda.
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MarioVallone
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