“Il livello più basso della storia del Consiglio del Comune di Drapia”

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Pino Rombolà

Pochi giorni fa, prima che iniziasse la seduta del Consiglio comunale drapiese, il leader della minoranza Pino Rombolà ha pronunciato un intervento molto significativo, prima di allontanarsi dalla sala.

Secondo quanto da lui riferito e dalle informazioni raccolte, nel corso del precedente consiglio, Rombolà ha ricevuto parole poco gratificanti dopo la sua dichiarazione di voto.

Nel riportare nel prosieguo e ampliare l’intervento dell’ex vicesindaco, che sarà altrimenti “relegato” al solo verbale di seduta, esprimo la mia solidarietà nei suoi confronti.

Il blog, ovviamente, è aperto a chiunque, anche al primo cittadino (di tutti?) ed ai suoi obbedienti accoliti e seguaci, anche a quelli più impulsivi, burberi e nervosi.

Attendiamo replica e chiarimenti.

Magari anche scuse.

m.v.

 

CONSIGLIO COMUNALE DEL 30.06.2021

Presidente, intanto grazie per avermi dato la parola.

Circa i fatti accaduti nel Consiglio Comunale dell’altra sera, che hanno rappresentato solo l’epilogo di una vera e propria macchina del fango posta in essere da tempo, da taluni soggetti, interni all’attuale maggioranza unitamente ai loro sodali esterni, nei miei confronti, voglio precisare che sto valutando, e di certo a breve assumerò, le opportune iniziative per tutelare il mio buon nome e la mia onorabilità.

Ma non è per questo che ho chiesto la parola; di ciò, con ogni probabilità, se ne discuterà nelle sedi a ciò deputate.

Il vero motivo per cui ho chiesto la parola è perché, a nome dell’intero gruppo di minoranza, devo fare una dichiarazione prima che si inizi a svolgere il consiglio, in quanto poi mi allontanerò per i motivi che vi sto per dire.

Il comportamento tenuto l’altra sera dal capo gruppo di maggioranza, spalleggiato dall’Assessore esterno, è stato scioccante e di una gravità politico/istituzionale assoluta e di una scorrettezza senza precedenti.

Tanto che possiamo affermare, senza pericolo di smentita, che tale comportamento, con ogni probabilità, ha fatto toccare il livello più basso della storia del Consiglio del Comune di Drapia.

E ciò soprattutto se si considera che tale comportamento è stato posto in essere dal capo gruppo di maggioranza, che naturalmente, quando parla si presume lo faccia a nome dell’intera maggioranza, nonché da un consigliere assai navigato.

Il consigliere più anziano dell’attuale consesso.

Egli siede in questo Consiglio interrottamente da circa 17 anni.

Un comportamento posto in essere quindi non da un consigliere giovane ed inesperto, al quale magari si può perdonare qualche errore dovuto all’inesperienza ed alla baldanza giovanile, ma, al contrario, posto in essere da un consigliere anziano ed esperto, il quale nel recente passato ha pure ricoperto importanti cariche istituzionali, dunque da un Consigliere che, almeno sulla carta, dovrebbe conoscere le regole del bon ton istituzionale e che ha il dovere di dare il buon esempio.

Si tratta di un comportamento che è soltanto l’ultimo in ordine di tempo e che in verità l’attuale maggioranza pone in essere in maniera sistematica fin dal suo insediamento.

Un comportamento di prevaricazione e di continui e sistematici sgarbi istituzionali che l’attuale maggioranza ha posto in essere fin dal primo consiglio.

Voglio ricordare solo due dei tanti fatti accaduti, quelli che ritengo massimamente espressivi di tale comportamento.

Mi riferisco al fatto che questa maggioranza ha occupato con protervia entrambe le cariche di garanzia dell’assise comunale, nonché a quello certificato, non più tardi di sei mesi fa, da una sentenza del Tribunale della Repubblica Italia e nello specifico dal TAR – Calabria, oggi divenuta definitiva, con la quale è stato accertato che la delibera, che la minoranza è stata costretta ad impugnare, è stata assunta in aperta violazione delle “regole di democrazia degli Enti Locali” e che in quella occasione, vi è stata “la sostanziale soppressione delle facoltà dei consiglieri comunali, che al contrario debbono essere messi in condizione di esercitare il controllo che spetta loro secondo le regole di democrazia degli enti locali”.

Per dirla in altro modo, nel Consiglio Comunale di Drapia oggi c’è una questione fondamentale di democrazia, una soppressione dei diritti dei consiglieri di minoranza, che il gruppo di minoranza non ha più intenzione di sopportare e subire.

Pertanto chiediamo al Presidente del Consiglio, al Sindaco, che si adoperino, che si facciano promotori di un incontro politico/istituzionale teso a ristabilire e ripristinare le regole di partecipazione democratica all’interno del Consiglio Comunale.

Nell’attesa e finché non verranno adottate azioni concrete per superare quanto denunziato, l’intero gruppo di minoranza, ritiene che non ci siano le condizioni per partecipare ai Consigli Comunali.

Ancora grazie Presidente, arrivederci e buon lavoro.

Pino Rombolà

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