E’ quasi passato un anno dalla promessa: i dossi, a Brattirò, lungo la pericolosissima via Vittorio Emanuele, li stiamo ancora aspettando.
Incollo in basso lo screenshot con cui l’amministrazione comunale di Drapia annunciava, in pompa magna, che a breve li avrebbero messi: era il 23 giugno 2020; parlavano di giorni… sono passati mesi e mesi: un anno. Complimenti e auguri.
Più volte abbiamo chiesto sui social, io e tanti altri compaesani, spiegazioni su ritardo e indicazione su tempistica ma nessuno ci ha risposto: rispondono a chi vogliono e alle domande che vogliono, questa è l’imbarazzante verità.
Ex sindaco Antonio Vita, mi ha più volte spiegato, lui e l’allora suo vice Pino Rombolà, che avevano predisposto lavori che includevano dossi, interventi che stavano per partire, ma tutto si è “inspiegabilmente” inceppato.
In paese le malelingue (ndi canuscimu tutti) dicono che fondi sono stati destinati altrove, per fare lavorini e lavoretti anche in prossimità della proprietà di un grande elettore.
Io a questa cosa non ci voglio credere.
Ma, in assenza di smentite e spiegazioni, questa ipotesi si fa largo.
Ci si riempie la bocca di paroloni – trasparenza, comunicazione, cittadinanza attiva, partecipazione, attenzione – ma poi si agisce diversamente.
Se si sta zitti non va bene, se si parla non va bene, se si critica non va bene, se si propone non va bene… insomma: che si deve fare? Stare zitti e buoni? Tapparsi occhi, orecchie, bocca e naso?
Non è che il problema siete voi, il vostro modo di intendere il confronto, la critica e la democrazia, per non dire il rispetto, l’educazione ed i rapporti umani?
Mi fermo, per ora. Anche se le notizie – negative, naturalmente – soprattutto quelle riguardanti la frazione più popolosa del comune, purtroppo, continuano ad arrivare.
Il peggio deve ancora venire.
Rimanete sintonizzati.
MarioVallone
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