Di seguito la prefazione dell’opera e le informazioni per richiederne una copia.
Grande Michele.
Complimenti.
Ad Maiora.
m.v.
PREFAZIONE
Esiste!
Confermo e me ne assumo la lieve responsabilità: esiste!
Esiste la possibilità che si possa fare affidamento su queste nuove generazioni e che una piccola parte del lavoro che noi “dinosauri” abbiamo svolto sia stato fatto come si doveva.
Non solo abbiamo portato il pianeta a condizioni a dir poco precarie in diverse sfere, da quella ambientale alle relazioni interpersonali e collettive sofferenti, ma abbiamo anche contribuito a fomentare l’idea che tra passato, presente e futuro persista una grande fatica ad esserci dialogo, fino all’accettazione che la velocità e, di conseguenza, la superficialità sia una modalità di vita, corretta.
Invece no!
Sembra che qualcosa, anzi molto, sia come non sembra, altrimenti come si spiegherebbe il poter leggere ciò che state per leggere? La bellezza di ciò che state per leggere?
Come spiegare ciò che comunque vedo intorno a me, dinosauro, e cioè giovani donne e giovani uomini che si impegnano, si sacrificano, si ingegnano per cercare di migliorare loro stessi e ciò che hanno intorno?
Michele Mascia, giovane uomo garganico, che, attenzione, non è prerogativa assoluta e perfetta ma senso di appartenenza che è determinata sì da un luogo, fondamentale per ognuno, ma non il luogo in assoluto e, si sa, ciascuno ha caro il proprio.
Leggetevi Sud, Hopper o Ipnosi marina e c’intenderemo.
Michele Mascia, giovane uomo vero amante della vita piena, ubriaca, malinconica, solare e disperata perché l’esperienza e la sensibilità sono ancora, per fortuna, di questo mondo e tutte e due sono in continua, faticosa ed eccitante costruzione.
Leggetevi Per voi, Buio o altrimenti Tequilasalelimone ma anche Uor o Wisława Szyborska e saprete con chi avrete a che fare.
Michele Mascia, giovane uomo innamorato del genere opposto, innamorato delle donne e con loro in continua, dura e gioiosa battaglia. Giovane ma già consapevole del fatto che sarà lunga, divertente e dolorosa arrivarci a capo, se mai ci si può arrivare.
Leggetevi Polli opposti, Sii coraggiosa amore mio oppure la divertente Ce provo o Fessure e casomai lasciatevi andare ai vostri ricordi.
Ci siamo, ci siete.
State per entrare in un mondo ‘altro’, in un mondo al contempo conosciuto e ignoto.
Lasciatevi trasportare, se volete, o guidate voi, se potete, perché il poeta ne sarà comunque felice.
Perché lui ha messo le parole e vuole che voi, ciascuno di voi, metta la musica.
La propria.
prof. Mauro Dallarmi
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