“Il vernacolo brattiroese…” di Pasquale Vallone

L’altro ieri l’amico Mario Vallone mi ha messo in mano, fresco di stampa, uno dei tanti libri che Pasquale Vallone, infaticabile cultore nel campo medico e socio-culturale spaziando in molti rami dello scibile, ha sfornato e continua a sfornare:

Questo libro è un vero e proprio testo di “lezioni” in vernacolo, con tanto di vocabolario, ove si evidenzia non solo la lingua ma la vita del popolo brattiroese che possiamo dire, in linea generale, valga per tutti i paesi circonvicini.

Parlarvi dei contenuti di questo volume non mi costa fatica perché è largamente spiegato nella prefazione, dove si legge:

“Il dialetto calabrese, formato da tante varianti autoctone anche tra paesi limitanti, non ha grammatica in quanto è più parlato che scritto e trasmettendosi per lo più oralmente mantiene insieme i caratteri della ricchezza e povertà. Si ingemma e prende spunti dagli idiomi greci, romani, bizantini, saraceni, normanni, Angioini e Borboni popoli che si sono insediati nella nostra regione, lasciando come conseguenza della loro presenza usi, costumi e quant’altro…

La civiltà contadina, nei suoi molteplici aspetti, sopravvisse per oltre un ventennio alla seconda guerra mondiale subendo successivamente una profonda mutazione tale che i depositari di tale cultura sono rimasti solo gli anziani.”

L’autore intende recuperare, tramite questo lavoro, non solo la lingua ma anche le tradizioni per far conoscere, soprattutto ai giovani, la loro storia.