Nel mese di dicembre aveva avuto un acciacco fisico e si stava curando; nelle ultime settimane aveva contratto il covid. A seguito di ulteriori problematiche forse legate al virus, era stata ricoverata pochi giorni fa. Stamane la notizia del decesso.
Bettina (così veniva chiamata affettuosamente da tutti) era nata nel 1950 a Brattirò di Drapia. Laureata in Lettere all’università di Messina; ha insegnato materie letterarie al Professionale di Tropea.
Era una donna colta e raffinata; un’insegnante molto preparata. Amava leggere ed approfondire; partecipava attivamente alle attività culturali del circondario di Tropea-Capo Vaticano. Fino a non molti anni fa era anche promotrice di diverse e apprezzate gite, organizzate a Brattirò con le persone del luogo, sempre in località particolari e affascinanti, soprattutto dal punto di vista culturale: momenti di spensieratezza, ora diventati ricordi piacevoli e indelebili.
E la cultura, l’insegnamento e la passione per il bello sono stati gli aspetti salienti della sua vita.
Lei e mia madre si definivano sorelle; sono state vicine di casa, confidenti e compagne fin dall’adolescenza. Un rapporto costante, che le ha tenute sempre vicine, nonostante il trascorrere degli anni e le situazioni della vita: sempre amiche, sempre “sorelle”.
Ed è per questo che sono addolorato nel profondo del cuore: Bettina, per me e per la mia famiglia, era una persona speciale, che veniva spesso a trovarci, alla quale abbiamo voluto bene e alla quale non smetteremo mai di volergliene.
Ci mancherai, Bettina.
Non riesco a trattenere le lacrime perché il dispiacere è troppo forte: una scende, in questo istante, e bagna la tastiera.
Ma è una lacrima che contiene speranza.
Perché ti immagino, ti vedo, di nuovo assieme a mia madre.
Riabbracciatevi, ritrovatevi, raccontate di voi, raccontate di noi, come avete sempre fatto.
Sorridete, rallegratevi e gioite.
Pregate per noi; noi lo faremo per voi.
Un fortissimo abbraccio a tutti i familiari e parenti, in particolare a Mommo, a Cristina ed alle gemelle Nicoletta e Lucia.
MarioVallone
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