E’ questo l’obiettivo che il comitato “Amici della Ficarazza”, recentemente costituitosi, ha deciso di portare avanti, aderendo a i “Luoghi del Cuore”, la campagna nazionale per i siti italiani da non dimenticare, promossa dal Fondo per l’Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Si tratta del più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio culturale, storico e architettonico, che permette ai cittadini di segnalare al FAI, attraverso un censimento biennale, i siti sui quali non far cadere il velo dell’oblio.
«Dopo il censimento, il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti – afferma Manuela Costa, referente del Comitato – il nostro fine è quello di raccogliere almeno 3000 voti per poter avere la possibilità di essere ammessi anche a una seconda selezione e sperare, così, di ottenere i fondi necessari per il restauro dei mascheroni medievali, la manutenzione della struttura dell’acquedotto, l’illuminazione del monumento e il restauro del dipinto, collocato nell’edicola votiva della Madonna del Carmine, che fa parte integrante del sito».
Si può votare on line, direttamente sulla pagina facebook, alla quale si può accedere con la propria mail, se non si è iscritti, cliccando il seguente link: https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/comitati/1106?fbclid=IwAR13sJ92igUPN6pcVn391s2PPjOv0Y8Mv4fU0UTO-g1kCG-EiipOBTVCm9I
Ma si può votare anche recandosi in uno dei punti di raccolta organizzati: la Società operaia e il Centro di ricerca-laboratorio di tessitura.
L’iniziativa del Comitato si svolge in collaborazione con il Comune di Filadelfia, l’Istituzione Castelmonardo, la Società operaia di mutuo soccorso e la Consulta delle associazioni “Valle dell’Angitola”.
A far parte del comitato sono: Marianna Barone, Giovanna Carchedi, Gianluca Comerci, Mariachiara Costa, Manuela Costa, Chandi La Gala, Anna Manduca, Elisa Masdea, Pietro Mazzotta, Antonio Ranieli, Vito Servello e Thomas Viscone.
Commenti
comments