In questi giorni è arrivata la notizia attesa da tempo da tutti coloro che amano Tropea, i suoi dintorni, il suo mare.
Perché Tropea senza le colline di Drapia, il mare che si protende verso le isole Eolie e le isole stesse che ne chiudono l’orizzonte, non sarebbe tale. Non potrebbe essere ne immaginata ne concepita.
Quello che la contraddistingue, accanto alla bellezza del centro storico, dello scoglio dell’Isola, sono i tramonti sul vulcano di Stromboli; il turchese di un mare cangiante che si diverte a passare dal celeste al verde, al viola, al bianco delle schiume prodotte dalle onde che si rifrangono sugli scogli e sulle rive; al verde degli alberi – in particolare gli ulivi e la macchia mediterranea – che caratterizza le colline, amministrativamente incluse nel Comune di Drapia.
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La lotta paga. Vorrei ricordare a me stesso e agli altri che hanno portato avanti le battaglie necessarie affinché Tropea riscoprisse la propria fragile bellezza e decidesse di tutelarla, gli oltraggi molteplici che questa bellezza ha ricevuto per decenni: il mare inquinato dai liquami di villaggi e alberghi gestiti da avventurieri turistici e non da imprenditori; la carenza di infrastrutture adeguate, incluse quelle informatiche; la cementificazione, esteticamente brutta ed asimmetrica e, a volte, illegale; la sporcizia e i rifiuti che imbruttivano ogni strada della città, ivi incluso il centro storico; i parcheggi selvaggi; gli spazi ristretti per ristoranti e pizzerie; il numero impressionante di Bed & Breakfast non sempre capaci di rispondere alle aspettative dei turisti suscitate nei dépliant pubblicitari.
Per essere onesti, com’è necessario con noi stessi e con i turisti, non è che tutti questi problemi possano ritenersi risolti. Ma i problemi decisivi – l’inquinamento del mare, i rifiuti legati alla produzione di immondizia, il traffico – questi sono sono stati risolti. Il risultato ha ripagato abbondantemente gli sforzi portati avanti per anni.
Così Tropea trova il posto che le compete per la sua storia e le sue bellezze, storiche e naturali, nell’élite turistica del nostro Paese a livello qualitativo: ha ottenuto finalmente, lo ripetiamo, la bandiera blu.
Saverio Di Bella