Cap. 1.1 – RITRATTO DI VITA DELLA CIVILTA’ CONTADINA A BRATTIRO’
Pesi e misure
Dicevano gli antichi che la misura è la dimensione di tutte le cose.
Oggi le unità di misura sono ben note, ma, prima che venisse adottato il sistema metrico decimale, nelle diverse province potevano riscontrarsi difformi valutazioni di pesi e misure.
Dopo l’unità d’Italia si rese obbligatorio e legale il sistema metrico decimale.
Tante erano le difficoltà e tantissimi gli analfabeti che il governo, per agevolare la comprensione delle nuove unità di misura, fece esporre nelle piazze e nei mercati dei paesi tabelle comparative.
Le radicate consuetudini soprattutto tra i contadini, ai quali si fa risalire l’interesse alla primitiva misura, quella terriera, stentarono a scomparire, e per molto tempo si continuò ancora a stimare i prodotti con le vecchie misure.
Ricordiamo le principali.
MISURE AGRARIE:
Tomolata (tuminata): corrispondente a circa 10 are (un’ara corrisponde a 100 mq)
Minzalorata: corrisponde a circa 4 are.
Mundeata: corrispondente a circa 2 are.
MISURE PER LIQUIDI:
Barile (variu): corrispondente a circa 35 litri.
Curtara: circa 17 litri. MISURE PER SOLIDI:
Tomolo (tuminu): corrispondente a circa 40 chili.
Minzalora: circa 20 chili.
Mundeu: circa 5 chili.
Tra le misure di peso ricordiamo: cantaro (cantaru) del peso di circa 80 chili.
La misura dell’olio consisteva in un vaso di latta detto “menzacannata” e un altro più piccolo detto “cuccaricu”, che era la sesta parte della “menzacannata”.
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