La rete del terzo settore della Provincia di Vibo Valentia è, attiva con grande impegno sul territorio.
In campo ci sono, tra gli altri, il CSV, Forum TS, Caritas, Banco Alimentare, Protezione Civile Augustus, Croce Rossa, ADA, AVIS, ma anche tante grandi e piccole associazioni laiche e cattoliche.
E’ il mondo del volontariato organizzato, affiancato da quello spontaneo, fatto di semplici cittadini.
L’emergenza sanitaria legata al coronavirus comincia a diventare una ‘bomba’ sociale per quel pezzo d’Italia, soprattutto nella nostra provincia, che già faticava ad arrivare a fine mese. Si moltiplicano le iniziative di solidarietà, ma non bastano mai. Con il venire meno dei piccoli lavori, spesso in nero, le famiglie bussano ancora di più alle porte degli enti caritativi. E i sindaci già ora e, lo potranno fare anche in futuro, si appoggiano alla fitta rete del volontariato.
“Il nostro sostegno è soprattutto a favore di anziani, malati e senza fissa dimora – spiega Roberto Garzulli, Presidente del CSV di Vibo Valenita “La gente ha paura ma, sente di dover fare qualcosa per gli altri. Registriamo molti casi di persone che si offrono come volontari per aiutare chi ha bisogno. In questo periodo i nostri volontari fanno la spesa e portano a casa le medicine, da quando è iniziata l’emergenza abbiamo ricevuto svariate richieste da parte di tutta la provincia. Il consiglio per i volontari che vogliono mettersi a disposizione è comunque sempre quello di non muoversi in forma singola ma per il tramite di organizzazioni strutturate, e comunque raccordando la propria azione con gli enti pubblici territoriali di riferimento”.
Il Banco Alimentare, la Onlus che recupera il cibo per redistribuirlo a chi ne ha bisogno, in queste ultime settimane è stato sommerso da mail e telefonate.
«Ci arrivano nuove domande di aiuto, anche dai sindaci per i propri cittadini. Ci aspettiamo nei prossimi mesi, una esplosione ulteriore del bisogno”, sottolinea Antonio Murone, Presidente della Fondazione Banco Alimentare della Provincia di Vibo Valentia. Nei vicoli del centro dei nostri piccoli paesi, si è riscoperto il paniere solidale (ceste calate dal balcone in cui tutti possono mettere pasta, pelati, legumi o quello che vogliono a disposizione degli indigenti), poi ci pensano i volontari delle varie associazioni, per consegnare ai più bisognosi generi di prima necessità.
Un’iniziativa quest’ultima organizzata dal Comitato Civico “Io Ci Sono” di Pizzo è, il progetto posizionare presso i supermarket della città dei “carrelli per la spesa solidali”, dare un piccolo contributo con una donazione, e i Volontari portano la spesa a casa a chi ne ha bisogno. Oppure sempre il Banco Alimentare assieme ad altre associazioni, svolge un servizio e pasti a domicilio con la collaborazione dell’Istituto Alberghiero e di alcuni chef stellati calabresi.
Il Covid-19 è stato un colpo durissimo per tutti, soprattutto per chi magari aveva ricominciato a lavorare e stava per vedere uno spiraglio di luce. In queste settimane nuove persone, che mai avevano immaginato di finire in povertà, come piccoli artigiani, negozianti, lavoratori che avevano contratti di collaborazione, sono ripiombati nel buio !!!
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