Sempre più spesso si verificano fenomeni meteorologici intensi su un’area circoscritta.
Un’anomalia che, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici, sta diventando frequente in molte aree del mondo, devastate da inondazioni.
Stavolta è ricapitato al vibonese, già purtroppo, più volte, colpito da fenomeni intensi che, nel corso degli ultimi anni, causa di lutti e devastazioni.
Le immagini diffuse quasi in diretta dai media, fotografano una situazione disastrosa che colpisce soprattutto la viabilità, già precaria, e testimoniano l’esondazione di fossi e torrenti a conferma che molte strutture sono inadeguate e che poco o male si è fatto nel corso degli anni per prevenire i disastri e contenere i danni.
Ovviamente un fenomeno intenso, per la sua straordinarietà e veemenza, è di per se causa di danni, spesso difficilmente contenibili, ma se a ciò aggiungiamo la devastazione del territorio per mano dell’uomo le condizioni di pericolo si amplificano a dismisura.
Come plasticamente rappresentato dalle immagini che sono entrate nelle nostre case, non è difficile intuire che ad amplificare il fenomeno vi è una inadeguata regimentazione delle acque, spesso causata dal restringimento dei fossi di raccolta o dalla loro soppressione, da un disordine urbanistico che ha colonizzato molte aree agricole che un tempo assorbivano e canalizzavano le acque meteoriche, da un piano viario privo di cunette e canali di raccolta, dal taglio indiscriminato di vegetazione.
Queste ed altre le cause che amplificano ogni evento climatico intenso. Cause note a tutti e che questa associazione ha più volte denunciato senza radicali riscontri. Ogni evento climatico importante pone interrogativi e paure a chi lo subisce ma non riesce ad aprire un varco deciso nella situazione stagnante del degrado che caratterizza larga parte del territorio.
La nostra terra non è preparata alle emergenze, come dimostrano gli ultimi eventi sanitari, e questa fase temporale che stiamo vivendo, dovrà, inevitabilmente, avviare una riflessione profonda in tutti noi.
Non si può guardare, da spettatori inermi, alle emergenze climatiche, sanitarie, telluriche limitandoci a registrare gli eventi e sperando che non accada a noi.
E’ necessaria una riflessione che veda partecipi attivamente i cittadini, le associazioni e le istituzioni per programmare azioni condivise, concrete ed efficaci di contrasto e prevenzione.
Il taglio indiscriminato dei contributi agli enti locali, seppur ha contribuito a limitare gli sprechi, non può essere la strada giusta da seguire per il futuro.
I Circoli Legambiente Vibonesi e
Legambiente Calabria