Riflessioni sulla raccolta poetica “Coralli e versi”
La raccolta poetica di Angelo Chiappetta “Coralli e versi”, nasce e si arricchisce, di liriche composte nelle varie fasi della sua vita, immortalando nei diversi momenti veri e propri capolavori.
…”Se vuoi dipingere l’anima non servono colori o immagini evanescenti, stacca la mente e percorri fino in fondo la sola strada che il cuore conosce”. Attraverso questi versi, che danno inizio alla raccolta, Angelo Chiappetta ci invita fin da subito a percorrere una dimensione ricca di sentimenti profondi, facendoci staccare per un attimo la mente dalla realtà mondana.
L’autore mette a nudo la sua anima, consegnandola al lettore in tutta la sua integra bellezza. Nelle poesie fa spesso riferimento a ”Dio” e a tutto ciò che è il suo vivere quotidiano, raccogliendo anche i cocci dell’indifferenza…”L’anima, invisibile, eppur così presente, così reale che non abbracciarla fa male”. Con questa composizione poetica sottolinea, infatti, l’importanza di vivere, ascoltando maggiormente la propria anima.
Risuona forte in questa silloge l’invito all’amore e alla speranza. L’amore per il padre, a cui dedica dei versi carichi di sentimenti profondi, che non svaniscono nel tempo, ma rimangono vivi anche dopo la morte…”La sofferenza è lontana. L’anima ha sciolto le piaghe del mio corpo. Sorrido, guardate in alto”…
Nella raccolta il poeta si rivolge inoltre all’universo, facendo riferimento alla bellezza delle sue creature…”Fra il sole e la luna scorgi una luce fra due cuori che seguono da lontano la tua rotta”.
Angelo Chiappetta ci invita così, ad entrare in una dimensione fatta solo con i colori dell’amore, dedicando gran parte di questa composizione agli affetti più importanti della sua vita.
IL lettore, addentrandosi nelle liriche riscopre quindi la bellezza della semplicità che rende unica la persona.
Angelo Chiappetta, attraverso questa sua realtà, ci fa un dono: “Riscoprire, attraverso le piccole cose, quei valori ormai chiusi nel dimenticatoio”…”Uno spartito di sillabe in movimento, una sera d’inverno, fra la luce e il coraggio di guardarsi dentro”.
Antonella Daffinoti
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