Di seguito l’intervento dell’autrice, il video integrale della serata girato da Salvatore Libertino e alcune foto scattate da Bice Lento.
Altre informazioni sul volume al seguente link: vai al libro.
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Per la presentazione del libro “L’Isola di Pasqua – La terra più lontana da ogni altra al mondo”. Autori :Francesca Rita Rombolà – Enzo Taccone, casa editrice: Mario Vallone Editore.
Il tuo talento e la tua ispirazione non sono da gettare al vento o alle ortiche >>.
Poi si sono aggiunti la spinta emotiva, l’affetto e il pungolo letterario di mia sorella a spronarmi. Sono passati trenta anni da allora. Ero poco più che ragazza.
Ho seguito il consiglio: ho continuato a scrivere. Sempre.
Non ho mai smesso di scrivere.
Non ho ancora smesso di scrivere.
Dal lontano 1989 ad oggi, 2019, ho scritto tanto e tanto. Ho pubblicato sillogi poetiche, romanzi brevi e lunghi, raccolte di racconti con editori praticamente di ogni parte d’Italia. Ho scritto prefazioni e presentazioni a molti libri di diversi autori. Ho corretto le bozze di un numero enorme di volumi.
Ho messo a punto testi di ogni tipo. Ho aiutato molti giovani a raggiungere il traguardo della laurea e molti ragazzi a raggiungere quello della maturità.
Ho suscitato ammirazione, stima, affetto ma anche invidia, disprezzo e forse perfino odio nei miei riguardi. Ma è la vita, e bisogna accettare tutto se si è abbastanza temprati da essa per farlo. Sono stata pioniera, sì lasciatemelo dire, qui in questo lembo di terra di Calabria dalle bellezze naturali e dalle memorie storiche uniche ma spesso abbandonato a se stesso sulla via del progresso e dello sviluppo. Pioniera perchè ho forse incarnato, per prima, l’idea di una ragazza e di una donna che riesce a dire qualcosa con la sua scrittura e a fare dei suoi libri una specie di ornamento per l’anima, per la mente, per lo spirito.
E qui entro subito nel merito del libro che presentiamo questa sera, dopo questa breve digressione su di me che forse era quasi d’obbligo; me la perdonerete spero.
Dunque, abbiamo scritto e realizzato questo piccolo libro un pò tutte le persone qui presenti e non: io, Mario(l’editore), Cosmo, Enzo. Forse non è nato per caso, un abbozzo di idea c’era nell’aria(come spiego nel prologo del volume)già da anni, cioè da quando Enzo Taccone mi disse, in occasione della presentazione del suo libro di poesie “come mi parla il mare”(che io ho presentato nell’aprile del 2016)di essere stato a L’Isola di Pasqua. Come è riuscita l’idea a concretizzarsi in questo libro? Direi quasi per gioco. Sì, è stato tutto un pò plasmato dalla lievità e dall’entusiasmo. Fra me ed Enzo si è creato un rapporto molto schietto e gioviale, una conversazione davvero spontanea e piacevole su tutti gli aspetti de L’Isola di Pasqua e su ciò che lui ha provato e ha vissuto su quest’isola.
Ma in realtà credo sia il bisogno innato nell’uomo dell’avventura, intellettuale e immaginifica in primis, unito a quello di raccontare il proprio vissuto e poi di trasmetterlo agli altri tramite la memoria, il ricordo.
Per me, per Cosmo e per Enzo L’Isola di Pasqua è forse la metafora di un Altrove felice e libero dal peso dell’ansia quotidiana e da tutto ciò che ci impedisce di vivere e di capire il mondo con spontaneità e desiderio di conoscere. Per me e per Cosmo che, ripeto, ha scritto la prefazione del libro ma non è presente qui questa sera, L’Isola di Pasqua e i suoi Mohai rappresentano un momento intenso e particolare della nostra infanzia, momento che non abbiamo mai dimenticato e che ci portiamo dentro intatto.
“L’Isola di Pasqua – La terra più lontana da ogni altra al mondo” è il sogno, inconscio e nascosto, che tutti abbiamo nel cassetto quale meta, dispersa in molteplici sorgenti, da raggiungere in ciò per cui più si crede e si e portati nella vita. Sfogliando le pagine di questo volumetto forse si rimane annoiati, forse colpiti, forse meravigliati, forse incantati, forse entusiasti o pensierosi e perplessi, forse indifferenti, forse perfino arrabbiati e infastiditi però restano comunque il fascino e la magia del conversare e del narrare che credo non siano mai soverchianti e obsoleti per nessuno, neanche in questo mondo privo di valori e di ideali quale quello odierno.
Grazie, grazie infinite
Francesca Rita Rombolà
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