Cap. 1.2 – FESTIVITA’ E FESTE PAESANE
La Pasqua
I riti della Pasqua avevano inizio con la Domenica delle Palme.
La Domenica delle Palme si faceva a gara a chi riusciva a portare un ramo (a volte un tronco) di ulivo più grande, per farlo benedire. Questi rami, poi, venivano messi nei campi perché fossero di buon auspicio per il raccolto.
In chiesa si recitava il Passio (voce latina che sta per Passione, ovvero il racconto edificante delle sofferenze, delle torture, dei patimenti di Cristo) e la sera si celebrava il rito della Via Crucis.
Il lunedì, il martedì e il mercoledì di sera si cantava l’ “Officio”, ovvero una serie di preghiere che il sacerdote e i fedeli recitavano in modo costante e metodico. Durante la cerimonia veniva acceso un candelabro con dodici candele le quali erano spente, una alla volta, alla fine di ogni strofa della recita delle preghiere. A luci spente, ogni sera per tre sere consecutive, si percuotevano con bastoni di legno le porte e i banchi… e i ragazzi azionavano gli strumenti tipici per creare rumore: “carici” e “trocculi”.
Insomma si provocava in chiesa “‘u terrimotu” per rievocare il momento drammatico della morte in croce di Cristo.
Il giovedì, al mattino, il sacerdote portava processionalmente per le vie del paese, l’eucarestia a tutti gli ammalati impossibilitati ad andare a riceverla in chiesa. Nel tardo pomeriggio, dopo la celebrazione della Messa in Cena Domini, veniva deposto il Cristo nel Sepolcro, cioè si lasciava l’Eucarestia nel Tabernacolo, con vasi di veccia (avicci) e di grano germogliato (spicatu). Durante la notte si faceva in chiesa una veglia funebre di preghiera.
Il venerdì si svolgeva la solenne e commovente processione per le vie del paese con le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata.
Il sabato sera si celebrava il vespro sul sagrato della chiesa con la funzione sacra del fuoco nel quale venivano bruciate figurine di santi e rami di ulivi e di palme della Domenica delle Palme dell’anno prima. Poi c’era la benedizione dell’acqua seguita dalla Messa della Resurrezione.
Pasquale Vallone
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