“Il mio augurio più grande…”

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Ho già avuto modo di pubblicare alcuni “pezzi” del libro scritto da mia madre, Sarina Rombolà, e da me pubblicato nel 2015 col titolo “Il filo d’oro delle generazioni”(“L’umanità come insegnamento”; Gocce di didattica”), i cui proventi sono andati in beneficenza.

Oggi riporto le ultime pagine del volume invitandovi a leggerle fino in fondo…

m.v.

CONCLUSIONE

Sono giunta al termine di questo percorso famigliare e scolastico, al termine di un “viaggio” molto lungo durato più di un secolo, esattamente centododici anni!

Il filo d’oro delle generazioni si è lentamente dipanato giungendo, ininterrottamente, fino alla quarta generazione di insegnanti della mia famiglia in un tempo in cui tutto muta e corre a velocità inaudita e la scuola, soprattutto, tiene, a stento, il passo con le proprie trasformazioni continue e repentine.

Dopo il lungo racconto sulla mia famiglia e il suo stretto rapporto con l’insegnamento scolastico, un’ultima cosa ancora mi sento in dovere di riferire e di precisare. Si tratta del rapporto che il paesino di Brattirò (i suoi abitanti, ovviamente) ha avuto, fin dall’inizio, con la scuola e la cultura in generale. Infatti, dopo l’arrivo della maestra Tambuscio e la nascita della prima scuola pubblica, le famiglie del paesino hanno come, diciamo, “preso a cuore e sul serio” la scuola, la cultura e la loro capacità di miglioramento sociale e umano.

Da allora in poi, si può dire, cioè da quel lontano 1903 in avanti, ogni famiglia di Brattirò, ricca o povera, benestante o economicamente in bisogno, si diede da fare, al massimo e con tutte le proprie forze, al ché almeno un figlio (quasi sempre il più studioso, il più promettente, il più intelligente e talvolta il primogenito) potesse proseguire gli studi oltre la scuola dell’obbligo e arrivasse, se non a frequentare l’università e a laurearsi, almeno a conseguire un diploma di scuola superiore.

Certo le difficoltà non mancavano e i sacrifici che si dovevano fare erano pressoché enormi sia come costo, cioè in denaro, sia dal punto di vista umano, psicologico ecc. ecc. Ma la gente di Brattirò fu tenace in questo e credette “nell’investimento” nella cultura e nell’istruzione. Con il passare degli anni e con il miglioramento generale delle condizioni economiche e sociali, il numero di ragazzi e di giovani brattiroesi che proseguivano negli studi superiori andò aumentando sempre di più fino a raggiungere negli anni Settanta, Ottanta e Novanta del secolo scorso punte davvero elevate.

Basta pensare che, in quei decenni, ogni famiglia (proprio ogni famiglia) di Brattirò aveva uno o due figli iscritti all’università, e gli altri con un diploma in mano di scuola superiore. Un certo numero di queste famiglie aveva addirittura tutti i figli iscritti all’università, a volte in numero di tre, quattro o anche cinque in una sola famiglia!

Si giunse al punto di denominare il paese di Brattirò “il paese dei laureati” per l’alto numero dei suoi studenti e dei suoi professionisti rispetto ai paesini limitrofi, la cui percentuale al riguardo fu sempre molto bassa.

Dal paesino di Brattirò sono “venuti fuori”, nel corso degli anni, medici, insegnanti, dirigenti scolastici, ingegneri, avvocati, commercialisti ecc. ecc., alcuni dei quali anche molto bravi e preparati, che hanno svolto bene il loro compito nella società, sia nell’ambito del proprio paesino sia fuori ovverossia nelle varie città del centro – nord d’Italia o anche all’estero.

Come si può spiegare ciò? Si può dare una risposta al perché di tanta solerzia e tanta apprensione nel raggiungimento di un traguardo per mezzo di studi anche complessi? Perché una tale passione e una tale stima, nei riguardi dello studio, in un paesino della Calabria che, in fondo, non ha mai raggiunto o superato neanche i mille abitanti?

Sarebbe stata possibile una cosa del genere se in paese, in quel lontano 1903, non fosse mai arrivata un’insegnante come la maestra Tambuscio a metter su la scuola praticamente dal nulla e a trasferire, nei suoi molti alunni di ogni età, quell’amore profondo e disinteressato verso il sapere tutto?

E se non ci fosse stato un insegnante come “u maistru Ciccu” a raccogliere subito l’eredità di insegnamento della maestra Tambuscio e a dare continuità, negli anni, allo stesso amore, profondo e disinteressato, verso il sapere, la cultura e lo scibile umano che solo la scuola e i suoi insegnanti più zelanti, coraggiosi, leali, spontanei e umili nella gratuità del donare possono davvero elargire a tutti e a chiunque, molti ragazzi e ragazze di Brattirò avrebbero mai amato la scuola e i suoi insegnanti e intrapreso studi, spesso difficoltosi e lunghi, raggiungendo sempre la meta prefissata?

Non sta a me dirlo con certezza.

Non sta a me rispondere un netto no o un altrettanto netto sì.

Ma, in tutta umiltà e sincerità, io credo di no. E le testimonianze che ho riportato in questo libro, gli aneddoti e gli episodi che ho raccontato, la stessa intera storia che ho narrato, dal principio alla fine, che sembra incredibile ed è pur vera, lo dimostra pienamente e a rigor di termini.

Concludo dicendo, con una punta di amarezza purtroppo, che come il mondo odierno, la società intaccata nei suoi valori, nei suoi principi e nei suoi punti di riferimento positivi e stabili per tutti ma soprattutto per i ragazzi e per i giovani, anche il paesino di Brattirò si ritrova oggi, in questo primo scorcio di ventunesimo secolo, come “scosso” e “sbandato”.

La scuola e lo studio in genere hanno come perso capacità, valore e importanza. I tempi di “decadenza e oscurantismo” che investono la cultura e il sapere, la crisi diffusa in ogni campo che, da qualche anno, attraversa l’Italia in particolare si fanno sentire, anche e soprattutto, in un paesino come Brattirò che, dalla cultura, dai principi e dai valori trasmessi dalla scuola e dai suoi valenti insegnanti ha avuto davvero tanto.

Il mio augurio più grande è che questo “momento buio” passi per tutti e che presto ritorni a “splendere il sole” dei valori e dei principi più alti che solo il sapere e la cultura sono in grado di dare.

Maria Rosaria Rombolà

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