Cap. 1.2 – FESTIVITA’ E FESTE PAESANE
Il Natale
Festività cristiana molto sentita da tutta la popolazione, che partecipava alle funzioni religiose a cominciare dalla Santa Novena (a Novina) fino alla celebrazione della Santa Messa la notte di Natale.
In chiesa si faceva un grande presepe con tante e ammirate statuine (pasturi), e tutti i bambini ci adoperavamo per procurare, per abbellirlo, il muschio (muscu) e il mirtillo (murzia).
In tutte le case si preparavano (si preparano ancora oggi) i prodotti tipici: frittelle di pasta all’uovo (curuji e zippuli).
Era usanza, per chi fosse colpito da recente lutto, di non “frijiri”, cioè per decoro morale non si metteva a preparare i prodotti tipici; allora li riceveva dai parenti e dagli amici in segno di amore e di affetto.
Si giocava alle nocciole, ma anche a carte, tombola… e ci si divertiva a fare esplodere petardi, specie la notte di Capodanno per ammazzare, simbolicamente, l’anno vecchio e salutare il nuovo.
Le festività e le vacanze di Natale si concludevano con l’Epifania (Vatticimu).
Per quest’ultima festa le mamme riempivano una calza con dolci di ogni genere… e con qualche pezzettino di carbone, e la donavano ai bambini come regalo lasciato per loro dalla befana durante la notte.
Pasquale Vallone
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