Elezioni Drapia 1960. Inizia l’era di Mommo Rombolà

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Quarto appuntamento con le, storiche, elezioni comunali drapiesi (vai al precedente post sull’argomento)

Siamo nel 1960.

Il protagonista della tornata elettorale è, senza alcun dubbio, Girolamo Rombolà di Brattirò, primo degli eletti ed eletto sindaco dal Consiglio comunale con 20 voti su 20.

Durerà in carica per dieci lunghi anni, dal 1960 al 1970 (vai all’elenco dei sindaci).

Sarà rieletto, quindi, nel 1965. Purtroppo di quest’ultimo anno non sono riuscito a recuperare i prospetti dei risultati elettorali, ma spero in futuro di riuscire ad averli (se qualcuno li ha, lo prego di contattarmi).

Rombolà, da tutti conosciuto come “abbucatu Mommu” è un mio carissimo amico personale, mio e della mia famiglia – una sorta di fratello per mio padre – verso il quale nutriamo enorme rispetto, stima e affetto.

A Brattirò ricordiamo tutti, con emozione, la sua famiglia.

Il padre, Ferdinando, soprannominato “U granateri”, fu tra i giovanissimi che vennero chiamati alle armi durante il primo conflitto mondiale, da qui l’appellativo. Lo ricordo, anche se a fatica, nel negozio storico di sua proprietà in piazza a Brattirò.

E ricordo pure sua moglie Rosaria, donna amorevole, e sua figlia Domenica (Micia), deceduta pochi anni addietro, anche lei signora dolce e gentile.

Che dire poi dei suoi tre fratelli: figure scolpite nella storia di Brattirò, e non solo.

Pasquale, che abbiamo incontrato già in precedenza come candidato primo degli eletti, preside di elevato livello culturale: lui preside, Giovanni Belvedere di Drapia segretario… “coppia” indimenticabile per chi, come me, ha frequentato le medie negli anni novanta.

Francesco, da tutti conosciuto come “U medicu Mariu”, figura preminente di Brattirò al quale in passato ho dedicato un intero post (vai all’articolo)

Agostino, da tutti conosciuto come “U medicu Titu”, anche lui adoratissimo amico di famiglia, sempre a casa mia a farci visita, radiologo. Persona competente, dalle qualità professionali e umane. La sala di radiologia all’ospedale di Tropea è dedicata a lui (osservate la targhetta all’entrata). Al medicu Titu, ironico e creativo, noi brattiroesi dobbiamo alcuni appellativi entrati nel nostro linguaggio comune per indicare compaesani: Taleu, Poponio, Ialeu (e qualche altro che non è opportuno riportare).

Tornando abbucatu Mommo, aggiungo che ha insegnato Francese alle medie di S. Angelo ed è in pensione da un bel po’ di anni. Vive a Tropea, ma sale spesso a Brattirò. Lo incontro quasi ogni settimana e, ogni volta, lo saluto –  sorridendoci – e lo abbraccio chiamandolo: “Il mio sindaco”.

MarioVallone

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