m.v.
Scendendo più a valle si incontravano i paesini, quali Caria e, ancora più giù, Brattirò.
Quest’ultimo paese si estende su di un piano in cima ad una grande vallata che divide due comuni: Ricadi e Drapia.
Nelle sue profondità scorre il torrente Ruffa.
Ma la domenica, dopo la santa messa, quella piccola piazza era gremita di gente.
Tutti si riunivano in gruppi raccontandosi gli eventi della settimana.
Questo, a volte, era motivo di qualche litigio che finiva, come sempre, con un abbraccio.
I cittadini di questo paese si dividevano in famiglie.
Le più numerose erano i Rombolà, che per distinguersi, avevano soprannomi diversi.
Alcuni chiamati Milingiana, altri i Mpranna e altri ancora Zocculanti.
Quando succedeva che qualche intruso di altri paesi, specialmente di Tropea, arrecava qualche danno o faceva il prepotente, tutto il paese si mobilitava, e per il malcapitato non vi era scampo se non fuggiva a gambe levate, o per lui erano botte da orbi.
Era un paese molto unito.
Intanto, Cecilia allungava il passo…
Michele Furchì
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