Il significato del culto per noi brattiroesi

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Perché in noi brattiroesi c’è un culto così fortemente e profondamente sentito verso i Santi Medici Cosma e Damiano? Perché abbiamo una devozione, così intensamente vissuta, nei “nostri” Santi Medici?

In effetti, il culto per i Santi Medici e la festa che commemora il loro martirio hanno, per noi brattiroesi, un significato particolare.

La festa commemorativa, in noi crea, come per magia, un clima che, spiritualmente, unisce tutta la cittadinanza in un impulso di fraternità. Non ringrazieremo mai abbastanza la provvidenza per avere fatto radicare, nella nostra cultura cristiana, una così forte devozione per i Santi Fratelli Medici.

A tutti noi spetta proteggere, difendere, custodire e fare progredire questo grande tesoro religioso e culturale ereditato dai nostri padri nella fede.

In noi brattiroesi il culto verso i Santi Medici è talmente radicato e fortemente sentito, che rasenta quasi il fanatismo. Eppure Cosma e Damiano non sono pilastri della Chiesa come San Pietro e San Paolo. Non sono nemmeno Patroni della nostra parrocchia. Il Patrono della parrocchia di Brattirò è San Pietro Apostolo. Si tratta di due Santi lontani nel luogo, perché sono nati nell’antica odierna Turchia, e nel tempo, perché sono vissuti più di millesettecento anni fa.

Allora perché in noi c’è tanto culto?

Perché è un culto che ci unisce e ci avvicina.  

Unisce le nostre famiglie, infatti chi è lontano dal paese, che sia in Italia o all’estero, per motivi di studio o di lavoro, fa il possibile per ritornare al paese in occasione della festa dei Santi Cosma e Damiano per unirsi alla famiglia, ai parenti, agli amici, nel sacro rispetto della tradizione.

Unisce la comunità in un impulso di fratellanza. La popolazione di Brattirò fu compatta già quando, nella seconda metà del 1800, il parroco don Ruffa costituì un comitato di venti capi famiglia che trasferirono la festa, dalla chiesetta di  Santicocimeu, dove era gestita dai preti della curia di Tropea, alla chiesa di Brattirò.

Ci unisce agli emigrati. Molti emigrati, quasi ogni anno, ritornano al proprio paese in occasione di questa ricorrenza, specialmente dalla lontana Argentina. Anche in quel lontano paese, a Buenos Aires, i nostri compaesani festeggiano i Santi Medici. 

Ciò significa che si sono portati nel cuore il culto dei Santi Fretelli. Ma la cosa più importante è che questi valori tradizionali li hanno trasmessi ai propri figli.

Avvicina noi cittadini perché ci fa dimenticare dissapori e diatribe di qualsiasi natura. Infatti, in questa occasione, ci sentiamo tutti uniti con il solo concreto desiderio di commemorare nella fratellanza i nostri Santi Medici, anche nel rispetto del loro fraterno amore.

Pasquale Vallone

(“I Santi Medici di Brattirò -VV-; Thoth Edizioni di Mario Vallone 2014)

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