Un fantastico viaggio

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Anche quest’anno la capitale turistica della Costa degli Dei offrirà ai suoi turisti i colori e i suoni del folklore mondiale con la due giorni del festival “Culture a Confronto”, organizzato dall’omonima associazione presieduta da Andrea Addolorato. Prima di entrare nel vivo dell’edizione alle porte, è impossibile non ripercorrere la storia di questo classico evento, che quest’anno giunge alla VI edizione, e scoprire come, pian piano, esso si sia arricchito di anno in anno di importanti novità.

I EDIZIONE (2013)

Il primo festival “Culture a Confronto” viene organizzato nel 2013 e a prendervi parte, oltre ai due gruppi di casa, cioè il gruppo folk “Città di Tropea” (che schiera le due formazioni dei grandi e dei piccoli) e “Le Chiazzarole di Tropea”, ci sono gruppi da ogni parte della Calabria: il “Città di Vibo Valentia”, dalla città capoluogo di provincia, “A Pacchianeddra Sansustisa” di San Sosti dalla provincia di Cosenza, “I Strinari” di Catanzaro e “A Funtanedda” di Campo Calabro dalla provincia di Reggio Calabria. Accanto ai gruppi calabresi, il primo festival mostra la sua natura internazionale grazie ai gruppi provenienti da ogni angolo della terra: la “Dance Company Souvenir” da San Pietroburgo in Russia, la “Companhia Artistica Danzar” da Calì in Colombia, e il “Group Boi De Morros” da Sao Luis in Brasile. Il festoso e colorato corteo sfila per la prima volta a Tropea nei pomeriggi del 5 e 6 agosto 2013: è l’inizio della storica kermesse ideata da Andrea Addolorato. Con il festival, già dalla prima edizione, nasce anche il progetto di uno spazio dedicato alla premiazione di chi, con il proprio lavoro, promuove la cultura dei popoli.

II EDIZIONE (2014)

Nel 2014 c’è grande attesa per la seconda edizione del festival “Culture a Confronto” e l’associazione organizzatrice, dopo aver omaggiato una rappresentanza dei gruppi dalle varie province calabresi durante la prima edizione, proietta la manifestazione su un piano interamente mondiale. Oltre al gruppo di Tropea, ospite e padrone di casa, l’Italia è rappresentata con il gruppo “Artedanza” di Catanzaro. Ci sono poi i “Maipucitos” dal Cile, i “Selenga” dalla Repubblica federale di Buryatia, il “Shin Yeh Folk Dance” di Taiwan, gli “Acaua Da Serra” di Campina Grande di Paraìba dal Brasile e una rappresentanza dal Burkina Faso.

III EDIZIONE (2015)

Il terzo festival mondiale del folklore ha, tra le sue novità, una sigla, che da quel momento in poi accompagnerà le successive edizioni. A dar vita alla kermesse del 2015, accanto al “Città di Tropea”, ci sono una selezione impressionante di gruppi provenienti da tutto il mondo: dalla cittadina di Ahmedabad, in India, arriva il gruppo “Shilpagya”, da Saltillo in Messico arriva il “Ballet Folclorico Ateneo Fuente”, da San Salvador in Argentina arriva il “Taller Danzas Nativa Huayra Mujoy”, dalla regione Huamanga in Perù arrivano gli “Ayacucho”, dalla città di Cali in Colombia i “Raices De Colombia”, dalle pendici del Caucaso in Russia il gruppo “Goretz”, e ancora dalla Costa d’Avorio e dalla Nigeria arriva una rappresentanza del progetto “Avorio Africano”. La terza edizione è anche quella che lega il festival alla manifestazione “Estate internazionale del folklore e del Parco del Pollino” con cui si avvia un gemellaggio.

IV EDIZIONE (2016)

Nel 2016 il festival cresce ancora con la conferma del gemellaggio stipulato l’anno precedente e della collaborazione con Coldiretti Calabria, che organizza un Village con stand per promuovere le eccellenze calabresi (veicolate tra l’altro attraverso la partnership con la Life Communication, che ne cura la produzione televisiva, Lattemiele per la diffusione radiofonica e la Pubbliemme per la pubblicizzazione dell’evento). La quarta edizione del festival conferma la dimensione ormai internazionale raggiunta dall’organizzazione, la qualità e la varietà dei gruppi folklorici coinvolti che si esibiscono il 20 e 21 agosto: dalla Bielorussia arriva la “Compagnia Popolare Di Danza Raduga”, da Cipro il gruppo “Famagusta Municipality”, da Porto Rico il ballet folklorico “Guarionex”, dal Cile il ballet folklorico “Magia Chilena”, dalla Spagna il “Gruppo Comunale De Coros Y Danzas De Baza”, dalla Francia il gruppo “Nantes Irish Dance”.

V EDIZIONE (2017)

L’edizione dello scorso anno, siamo ormai arrivati all’edizione 2017 del festival, ospita i gruppi dalla Nuova Zelanda con “Tutarakauika Ki Rangataua”, Colombia con gli “Opitas del Folklor”, Panama con il “Ritmos Y Raìces Panamenas”, Georgia con la “KolKha Folk Dance Group”, Burkina Faso con “Foly du Burkina”, Perù con il ballet folklorico “Amankay”, accanto al gruppo di casa. A novità della quinta edizione, che conferma il format con sfilate per le vie di Tropea ed esibizioni di canti, balli e tradizioni ai piedi del Santuario dell’Isola di Tropea, è rappresentata dalla rivista di studi demo-etno-antropologici, la cui direzione è affidata a Francesco Barritta e che viene sostenuta dal Comitato Scientifico della Federazione Italiana Tradizioni Popolari per la parte scientifica, ricevendo contributi da illustri docenti di Antropologia e Tradizioni Popolari. La rivista, collegata al festival, viene chiamata proprio “Culture a Confronto”, che diventa anche Il tema scelto per l’edizione del festival e per i contributi pubblicati nel primo numero.

VI EDIZIONE (2018)

Quest’anno, il festival mondiale “Culture a Confronto” giunge alla sua sesta edizione, che raccoglie la sfida di mantenere alta la qualità delle precedenti edizioni e si pone l’obiettivo di continuare a diffondere l’amore per le tradizioni popolari e per le culture provenienti da ogni angolo della terra. È per questo motivo che è stato scelto come tema di questa edizione “Le ricchezze delle diversità”. La rivista, quest’anno, ha una sezione scientifica dedicata interamente ad alcuni studi del professor Leonardo Alario, mentre il premio che verrà consegnato al termine dell’evento, andrà ad un importantissimo studioso calabrese.

I gruppi che sfileranno e si esibiranno nell’edizione 2018, che vi presenteremo nel dettaglio domani, provengono da Francia e Polonia a rappresentare l’Europa, Martinica dai Caraibi, Messico ed Ecuador dal centro e sud America, Corea dall’Asia. Ovviamente non potrà mancare, a completare il quadro, il gruppo folk ospitante “Città di Tropea”.

La cultura di un popolo si conserva negli usi e nei costumi, nel linguaggio e nei canti, nelle danze, nella musica, nelle feste, nelle poesie ed è così che diventa eterna.

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