Ha registrato apprezzamenti, condivisioni e suscitato curiosità, specie sui social, il post che ho pubblicato ieri circa la statuetta di Ercole e il pozzo misterioso riconducibili a Brattirò (vai al post).
Chiedendo, molti brattiroesi, ai nonni e bisnonni, sono venute fuori importanti conferme che permettono, con ragionevole approssimazione, di individuare il luogo in cui si può collocare il pozzo.
Spero che della questione se ne occupi con convinzione sia l’amministrazione comunale che qualche associazione, magari coinvolgendo la Sovrintendenza. Personalmente, continuerò a fare la mia parte e, qualora ce ne fosse bisogno, sono pronto ad impegnarmi in prima persona per riportarlo alla luce e approfondire la sua collocazione storica e il suo significato.
Riguardo la statuetta mi sono fatto una mia, personale, opinione.
E’ chiaro che Pugliese, “u tiolacu vecchu”, nel compilare e inviare quella segnalazione al periodico culturale nel lontano 1913 riportava vicende di cronaca, quindi il ritrovamento del pozzo e della statuetta erano notizie certe, delle quali in paese se ne discuteva; e lo dimostra il fatto che molti anziani tramandano la vicenda verbalmente ancora oggi.
Calandomi nella mentalità e nel contesto dell’epoca, presumo che, una volta ritrovata la statua, magari pensando si trattasse di qualche santo, la cosa sia stata portata a conoscenza del parroco e/o dello “gnuri” di riferimento della zona.
Non mi sento, perciò, di escludere, che la statua possa trovarsi in qualche antica abitazione di gnuri tropeani. Spero che possa venire fuori e che, magari, possa essere donata, spontaneamente, alla comunità brattiroese per la quale essa avrebbe un cospicuo sisgnificato culturale.
Mario Vallone