Segnalo l’uscita, proprio in questi giorni, del secondo libro pubblicato con la mia casa editrice Thoth Edizioni, del noto, stimatissimo giornalista e carissimo amico, Franco Pagnotta.
Dopo i racconti intitolati “Gli anni dei sogni brevi”, pubblicato nel 2015, poi ristampato e ristampato di nuovo, ecco “Il docens praecarius e le sue sottospecie”.
“Giovani precari, quelli degli anni ’70 e ‘80, – si legge nella quarta di copertina – che, pur di sbarcare il lunario, si inventavano di tutto, adattandosi, senza imprecare con nessuno, ad ogni situazione, trasformandosi, all’occorrenza, in venditori di enciclopedie, in inservienti ai circoli Arci, in scaricatori di pacchi alla stazione, in camerieri. Sacrifici, rinunce, che contribuirono, assieme al lavoro scolastico, all’inserimento consapevole e armonico nelle realtà del nord Italia, dove molti di quei precari si sono poi stabiliti definitivamente. Quel mondo, in maniera ironica e a volte volutamente dissacrante, ho voluto descrivere nelle pagine del libro, le cui storie sono uno spaccato di anni difficili ma meravigliosi, per quella voglia di riscatto e quella testarda fiducia che non ti facevano pesare la fatica del vivere. E guardavi tutto con gli occhi della fantasia, sorridendo al futuro che era dietro l’angolo”.
Biografia autore:
Franco Pagnotta è nato a Filandari (VV) nel 1951. Laureatosi in Lettere, dal 1977 al 1990 ha insegnato in provincia di Brescia e poi, tornato in Calabria, in diverse scuole del Vibonese. Interessato da sempre alla scrittura, ha già pubblicato alcune raccolte di poesie (“Lapilli”, ed. Apeiron Brescia, “U Natali d’u zi’ Jennaru”, Ed. Frama Sud), un libro di racconti “C’è un posto in ogni paese” e “Indecenza della docenza” (Ed. Periferia, Cosenza), una analisi ironica e attuale del precariato nella scuola. Nel 2015 il suo ultimo lavoro: “Gli anni dei sogni brevi” (Thoth Edizioni). Ha scritto pure delle commedie in vernacolo rappresentate dal “Gruppo teatro ruspante”, da lui fondato e diretto. Giornalista pubblicista, dal 1997 collabora al Quotidiano del Sud.
Mario Vallone