Ricoprì la carica di deputato, sempre eletto in Calabria, per dieci legislature; fu ministro della Sanità, dei Lavori pubblici e del Mezzogiorno; segretario nazionale del Psi e sindaco di Cosenza.
Fra le varie opere riconducibili alla sua figura: l’autostrada Sa-Rc, l’Università della Calabria, l’aeroporto di Lamezia Terme, la “legge ponte” 675/1977, ospedali, alloggi popolari, strutture e infrastrutture pubbliche.
Grazie alla sua risoluta decisione introdusse l’obbligatorietà del vaccino Sabin sottraendo alla poliomielite molti ragazzi.
Anche il Comune di Zambrone beneficiò della sua azione politica. E infatti, nell’aprile 1967, vi fece visita ufficiale, nella sua qualità di ministro dei Lavori pubblici e ciò spalancò le porte dello sviluppo e della crescita, civile e urbanistica (grazie soprattutto alla costruzione delle case popolari).
Nei mesi scorsi è stato ufficialmente presentato, alla Camera dei Deputati un libro dedicato alla sua figura: “…Mi pare si chiamasse Mancini…”, scritto dal figlio Pietro Mancini, edito Pellegrini. Un libro che ripercorre, con rigore, posizioni, decisioni, vicende umane e politiche della figura di Giacomo Mancini.
L’amministrazione ha promosso la presentazione di tale libro per la sua significativa valenza storica e culturale e per l’attualità di molti suoi temi e riflessioni. Tale scelta è motivata anche dalla necessità di non disperdere un patrimonio di idee, valori e memoria storica così saldamente radicata nella Calabria che ha avuto riflessi positivi pure nella comunità zambronese.
L’iniziativa avrà luogo sabato 18 novembre presso il Centro servizi sociali di Zambrone alle ore 18. A introdurre i lavori, Pietro Melia, direttore di LaC News24. La rievocazione della storica visita del ministro Mancini sarà affidata alla voce narrante di Gianni Colarusso. Dopo la relazione del sindaco, le conclusioni saranno affidate all’autore del libro.
L’amministrazione comunale
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