L’evento fisso dell’estate calabrese – promosso dall’Associazione “Culture a Confronto” in collaborazione con il gruppo “Città di Tropea” ed il patrocinio del Comune di Tropea – ha avuto come protagonisti i gruppi provenienti da Benin, Bosnia, Colombia, Panama, Nuova Zelanda e Georgia che, introdotti dai “piccoli” e dagli adulti del Gruppo folk città di Tropea, hanno proposto al pubblico un viaggio emozionante tra i colori, i suoni e i costumi popolari.
Il Festival, grazie alla collaborazione con Coldiretti Calabria, ha anche offerto un’importante vetrina alle aziende del territorio per far conoscere le eccellenze enogastronomiche dei prodotti made in Calabria.
L’evento, intitolato “Festival Culture a confronto: Identità e mondo”, ha posto al centro il confronto tra religioni, dal mondo buddista a quello musulmano, dai tanti riti del credo cristiano a quello ebraico. Protagonisti dell’incontro – ideato da Domenico Gareri e prodotto dalla Life communication – Barbara Aiello, la prima rabbina donna riformata d’Italia; Hajib Mohamed, Imam di Udine; Ven. Miao Hong, monaca buddista; Don Enzo Petrolino, segretario regionale CEC per l’ecumenismo e membro della Consulta dell’ufficio nazionale della CEI per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Il dibattito è stato aperto da un momento di preghiera nella terrazza esterna al Santuario dove, accanto al vicario epistolare e al rettore, si sono uniti anche l’Imam, la rabbina e la monaca buddista insieme ai gruppi di Nuova Zelanda, Panama e Georgia.
Durante la serata – presentata dallo stesso Domenico Gareri – è stato consegnato, inoltre, il premio “Culture a confronto”, realizzato da Michele Affidato e conferito a personaggi che, con la propria attività, si sono distinti nel campo sociale, culturale e religioso. Tra gli insigniti Farhad Bitani, educatore afghano e ultimo figlio del Generale Mohammad Qasim, fondatore dell’organizzazione internazionale Global Afghan Forum per la promozione dell’educazione dei giovani e dello sviluppo del suo Paese.
A ritirare il premio anche don Antonio Tarzia, già direttore delle edizioni San Paolo e fondatore della rivista Jesus, che ha posto l’accento sul valore della cultura e dell’editoria per promuovere il dialogo interreligioso e interculturale, ricordando l’impegno decennale alla guida dell’associazione Centro Studi Cassiodoro per celebrare, anche attraverso un Premio, la figura di un personaggio simbolo della storia calabrese.
Alla serata, aperta dalle coreografie della scuola “Maison de la danse” e chiusa dal corteo finale sulle note dell’inno del Giubileo “Da fratello a fratello” scritto da Franco Fasano, ha portato i propri saluti anche Benito Ripoli, presidente FICT il quale ha sottolineato il percorso di crescita di un Festival in grado di attualizzare e concretizzare i programmi nazionali volti alla tutela e alla valorizzazione del folklore anche come strumento di turismo culturale.
Un messaggio condiviso da tutti i partecipanti nel ribadire che solo la conoscenza reciproca può aiutare gli uomini a dialogare e a volersi bene abbattendo ogni barriera.
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