Essi ne hanno rivendicato l’appartenenza in giudizio contro il comune che pretendeva di averne la proprietà alla fine del secolo XIX.
Divenne chiesa campestre per i contadini e per i pescatori nel corso del secolo XVII, ma di piccole dimensioni. Venne ampliata nel corso del secolo XVIII e dedicata a Maria SS. di Loreto, quando papa Benedetto XIII ne ha esteso il culto a tutta la Chiesa.
Durante l’occupazione francese, nel 1806, vennero utilizzati per la costruzione di un fortilizio militare a sud della baia materiali dell’edificio danneggiato prima dal terremoto e poi dal degrado.
Nel 1815, dopo la sconfitta dei francesi nella battaglia di sant’Eufemia e la loro fuga, gli abitanti di Ricadi distrussero il forte e ricostruirono la chiesa aumentandone la lunghezza e l’altezza. In quella occasione fu istituita la festa della Galilea e fu collocata la statua attuale della Vergine nella nicchia adornata da stucchi decorati da lievi pitture.
Dopo il terremoto del 1905 fu innalzato il campanile a vela come appare adesso, mutando la prospettiva a capanna che la facciata aveva avuto precedentemente. Un intervento di manutenzione straordinaria dell’edificio fu realizzato negli anni settanta del secolo scorso, mentre tutto l’esterno è stato consolidato nell’anno 2000 e nel 2002 è stato realizzato il restauro completo dell’interno.
Nel 2008 il nuovo vescovo Luigi Renzo benediceva la Porta del mare, il portone di bronzo scolpito dal maestro Vincenzo Varone dell’Accademia dell’Aquila, che richiama nelle formelle gli eventi che contraddistinguono il santuario di santa Maria Lauretana: la processione sul lido del mare il giorno della Galilea il lunedì di Pasqua, il borgo dei pescatori, i pellegrinaggi mariani nei sabati del tempo di quaresima, la consacrazione dell’altare.
Durante l’inverno il santuario è meta di preghiera per tanti fedeli che giungono da tutto il territorio di Capo Vaticano; durante l’estate è punto di riferimento per i turisti che affollano la baia di santa Maria, ma anche per tanti devoti che vivono con particolare intensità la devozione verso la madre di Dio raffigurata nella tenerezza del gesto materno nella scultura lignea del secolo XIX.
Don Pasquale Russo
Commenti
comments